“La presidente Meloni illustra in cifre assolute le risorse destinate alla sanità nella manovra e ridicolizza chi fa ‘il giochetto che è stato fatto di dire che scende in rapporto al PIL’. Peccato dimentichi di considerare l’aumento smisurato dell’inflazione di questi anni, che ha diminuito nettamente il potere d’acquisto. Se infatti viene rapportata la spesa sanitaria all’aumento dei prezzi, risulta evidente come l’investimento sulla sanità non salga con la manovra. Nello specifico scende al 6,4% del PIL, dall’attuale 6,7% e dal 6,9% del 2022”. A dirlo in una nota è Stefania Bonaldi, della segreteria Nazionale del Partito democratico.
“L’unico gioco di prestigio – sottolinea – è quello di Giorgia Meloni, ed è pure mal riuscito: dal cilindro non esce proprio nulla e gli annunciati 2,3 miliardi per gli aumenti salariali non saranno di sicuro sufficienti per l’intero comparto, tanto più se andranno a defiscalizzare gli straordinari dei medici e la retribuzione di risultato.
Invece di pronunciare la parola “assunzioni”, questa sì sparita dal gioco dell’illusionista Meloni – conclude l’esponente dem – si chiedono più ore a un personale stremato da una carenza di organico drammatica, da un peggioramento senza eguali delle condizioni lavorative e da un tetto di spesa sul personale oggi inaccettabile”.