spot_img
spot_img
HomeCultura e informazioneCori razzisti, Ruotolo: "Il...

Cori razzisti, Ruotolo: “Il calcio sesibilizzi i giovani. Non è goliardia”

“Il nuovo coro di tifosi della Roma rilanciato sui social, su Tik-Tok, contro il centravanti iraniano Sardar Azmoun non può passare inosservato. È antisemita, razzista, misogino e transfobo. Il coro non sembrerebbe realizzato in curva e le voci sarebbero sconosciute agli investigatori che si occupano di ultras”.
 
Così Sandro Ruotolo responsabile Culture e Memoria della segreteria nazionale del Partito Democratico.
 
“Sappiamo che la Digos di Roma sta conducendo le indagini per identificare e denunciare gli autori del coro. Aspettando l’esito delle indagini, ci rivolgiamo al mondo del calcio e complessivamente al mondo dello sport. Non si possono confondere cori e scritte con goliardia. Non basta la multa ridicola per i cori razzisti allo stadio. Se è il caso bisogna chiudere le curve e bisogna lavorare di concerto con gli enti locali, con le scuole, per sensibilizzare i giovani ad una cultura antirazzista”.

Ultimi articoli

Correlati

Dopo Moretti, Muccino: Sangiuliano ha messo il cinema italiano in ginocchio

Ruotolo: "Governo ossessionato dall'egemonia culturale. Abbiamo bisogno del pensiero libero e non di censura o autocensura"

Giuli subito in Parlamento: chiarezza su nomine e appalti del G7

Manzi: "Il caso MAXXI conferma l' inadeguatezza delle scelte di Sangiuliano. Le persone nominate dal ministro non vengono giudicate idonee dalla stessa maggioranza"

Inammissibile l’uso privato della Rai per Sangiuliano

Una vicenda molto lontana dall'essere chiarita a cui si aggiunge un tassello sconcertante. I vertici Rai riferiscano in commissione Vigilanza

Il G7 cultura è ancora sicuro? Sangiuliano chiarisca

Nomine fantasma, mail riservate, partecipazioni ingiustificate a riunioni ed eventi. Serve un immediato chiarimento: perché il ministro non parla?

Schlein: “Il governo ascolti i lavoratori del cinema, servono riforme e certezza finanziamenti”

"Servono riforme vere, tutele, politiche industriali, ma anche la garanzia del pluralismo e dell'autonomia della produzione culturale"