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Da Giorgetti e Sangiuliano doppio colpo mortale al cinema

“Dopo mesi di continui rinvii e balletti sulla definizione dei criteri del tax credit cinema e audiovisivo arriva da Giorgetti e Sangiuliano un doppio colpo mortale per l’industria cinematografica”. Così la capogruppo dem nella commissione cultura della Camera, Irene Manzi che spiega: “nello stesso giorno in cui la sottosegretaria Borgonzoni ha anticipato il novo meccanismo di finanziamento dell’industria cinematografica del ministero guidato da Sangiuliano, che taglia i fondi, limiterà gli automatismi nel finanziamento, aumenterà i contributi selettivi e introdurrà norme a tutela dell’italianità delle produzioni, il ministro Giorgetti ha anticipato di voler limitare al massimo i crediti di imposta per sostituirli con contributi a singoli progetti di investimento. Siamo davanti a un doppio colpo mortale per un settore industriale fortemente proiettato all’estero che chiede, al contrario, certezza normativa e semplici meccanismi di finanziamento”.

Con questi interventi, sottolinea Manzi, “ogni progetto sarà di nuovo al vaglio di commissioni ministeriali nominate dalla politica che andranno a valutare addirittura i soggetti e le scelte artistiche. Un brusco passo indietro, che trova conferma unicamente nelle dichiarazioni bellicose del ministro Sangiuliano che, in un suo recente comizietto, ha fatto capire come il settore sia considerato ostile dal governo e debba quindi essere penalizzato. Questo settore, che genera un fortissimo contributo al Pil e ai livelli occupazionali e che rappresenta un tassello fondamentale della nostra cultura, non merita tutto questo”, conclude Manzi.

Le associazioni di categoria, che hanno convocato per venerdì 5 aprile 2024 al Cinema Adriano di Roma, una conferenza stampa dal titolo eloquente “Vogliamo che ci sia Ancora un Domani”, ovvero “la voce di tutta l’industria cinematografica e audiovisiva vi aspetta”, lanciano l’allarme: la nostra industria si sta fermando. Con un comunicato congiunto, le principali associazioni cinematografiche e audiovisive italiane denunciano nel “primo trimestre 2024” “un arresto brusco della produzione cinematografica e audiovisiva, dovuto all’incertezza e al protrarsi del ritardo nell’attuazione delle misure di sostegno pubblico al settore”. Se la sottosegretaria Borgonzoni aveva risposto immediatamente al comunicato, assicurando la sua apertura a un incontro, le associazioni avevano replicato invitandola a partecipare alla conferenza stampa, rigettando l’ipotesi di un tavolo di confronto. Questo il clima che si respira, non proprio di collaborazione nè tantomeno di fiducia. Erano forse troppo insistenti le voci dei nuovi tagli e della rafforzata ingerenza ministeriale che si preparava, e che proprio la sottosgretaria ha anticipato, spiazzando tutti. Non solo la riduzione del fondo di 50 milioni rispetto all’anno precedente, ma una riorganizzazione complessiva del settore per decreto che dovrebbe entare in vigore entro l’estate.

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