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Città 30, la mano sinistra di Salvini non sa cosa fa la destra
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La mano sinistra di Salvini non sa cosa fa la destra.
Pur di fare propaganda e non fermare i “virili e maschi” rombi dei motori, il Ministro Salvini contraddice se stesso. Sia perché addirittura minaccia di mettere mano alle scelte dei sindaci contro ogni principio di “autonomia dei territori”, sia perché questiona sull’applicazione di un decreto a sua firma.Nel frattempo, nella vita reale, la città di Bologna reagisce senza particolari problematiche ad un provvedimento che è stato costruito e preparato con un lavoro lento e profondo, che ha coinvolto associazioni e società civile, a partire da quelle delle famiglie delle vittime della strada, passando dall’associazione ASAPS (amici della polizia stradale), fino alle associazioni ambientaliste che aggiungono ai benefici in termini di sicurezza stradale quelli legati alla qualità dell’aria, all’impatto acustico, alla congestione delle strade, in una parola, della qualità della vita.

Il percorso avviato dal sindaco Lepore, difeso anche da sindaci di destra che hanno già applicato il principio “città 30” in comuni di minori dimensioni (come Olbia e Treviso), è un percorso di grande ragionevolezza e pragmatismo. A fronte di pochissimi minuti nel tempo di percorrenza, che, ricordiamolo, è nella stragrande maggioranza dei casi breve o brevissimo (meno di 3 chilometri), il sindaco di Bologna, mentre il governo taglia fondi per le città e non trova soldi per il trasporto pubblico locale, con coraggio e competenza decide di guardare avanti, continuando in un percorso virtuoso di trasformazione della città che governa. E lo fa a partire dall’affrontare la piaga delle morti per incidenti stradali, che sono la prima causa di morte tra i giovani in Italia. Che anche questo diventi oggetto di propaganda e tifoseria, nell’approssimarsi delle elezioni europee, fa davvero cadere le braccia.

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