Con un emendamento votato ieri alla legge di conversione del decreto Salva casa targato Salvini, arrivano nuove norme su abitabilità e destinazione d’uso degli immobili. I requisiti igienico-sanitari in vigore dal 1975 vengono rivisti, al solito intervenendo non in maniera strutturale, ma con aggiustamenti che enunciano il solito principio del “liberi tutti”. Diventano così abitabili le case con un’altezza di 2,40 metri (finora il minimo era 2,70) e una superficie di 28 metri quadri per due persone, che si riducono a 20 metri quadri per una. I monolocali potranno scendere sotto i 28 metri quadrati previsti dalla vecchia normativa, fermandosi a 20 metri quadri, mentre i bilocali potranno passare dagli attuali 38 metri quadri a 28 metri quadri.
Braga: Salvini trasforma i monolocali nella casetta dei sette nani
“Salvini sdogana la ‘casetta dei setti nani’ e decide di ridurre le dimensioni minime per l’abitabilità dei monolocali a 20 metri quadri. E intanto riduce anche l’altezza minima dei locali abitabili. Una scelta scellerata che aprirà la strada ad alloggi sempre meno vivibili e sempre più costosi. Un Governo che è pronto a fare favori alla rendita immobiliare ma non fa nulla per sostenere gli affitti, non vede l’emergenza abitativa, né la carenza di case per studenti che saranno i più penalizzati da questa pessima norma”. Così la capogruppo Pd a Montecitorio, Chiara Braga.
Totale deregulation dei cambi destinazione d’uso
Arrivano anche le modifiche sui cambi di destinazione d’uso, e anche qui il faro sembra il solito di questo governo: togliere paletti, garanzie, controlli. In una parola: deregulation. Come riporta Il Sole 24 Ore, è stato “chiarito che saranno considerati cambi di destinazione senza opere quelli che comprendono attività in edilizia libera. Inoltre, i cambi saranno sempre ammessi sia “con” che senza opere (la prima versione del testo parlava, invece, solo di cambiamenti senza opere). Si apre, poi, la porta ai cambi di destinazione di primi piani e seminterrati: gli strumenti urbanistici potranno ammetterli, nei casi in cui siano consentiti dalla legislazione regionale”“.
“Totale deregulation per i cambi di destinazione d’uso, con o senza opere. Senza obbligo di reperire gli standard per i servizi pubblici e la dotazione minima di parcheggi”. Così in una nota i deputati democratici, componenti della commissione ambiente di Montecitorio, commentano le riformulazioni degli emendamenti della maggioranza al dl Salva-casa. “Decidendo sulla testa dei Comuni, a cui viene sottratta la possibilità di regolare con i propri strumenti di pianificazione persino il fenomeno degli affitti brevi che impatta sulla qualità della vita di tantissime aree urbane e centri storici. Ecco il vero obiettivo di Salvini e della destra: cancellare tutte le regole che disciplinano il cambio di destinazione d’uso e consentire lo stravolgimento di interi quartieri e città“.