spot_img
spot_img
HomeFocusNo all'autonomia differenziata e...

No all’autonomia differenziata e al premierato, Schlein: “Non smetteremo mai di opporci a queste riforme”

Conclusa la campagna elettorale per le elezioni europee, la tensione politica in Italia non si è affievolita. Anzi, si è subito riaccesa nelle aule parlamentari, dove sono in discussione due riforme costituzionali di grande importanza: la riforma dell’Autonomia differenziata e il Premierato. Queste proposte, sostenute principalmente da Fratelli d’Italia (FdI) e Lega, stanno creando un clima di tensione che rischia di compromettere il necessario confronto democratico.

La Riforma del Premierato: Un Cambiamento Epocale

La riforma del Premierato, attualmente in discussione al Senato, prevede l’introduzione dell’elezione diretta del Presidente del Consiglio, una modifica che cambierebbe radicalmente il sistema costituzionale italiano. Tuttavia, la gestione del dibattito su questa proposta è stata oggetto di forti critiche. La discussione è stata contingentata a 30 ore, di cui 23 riservate alle opposizioni, un tempo ritenuto insufficiente per approfondire adeguatamente la questione. Di fronte al rifiuto di prolungare il dibattito, le opposizioni hanno manifestato il loro dissenso abbandonando l’Aula e protestando nel salone Garibaldi, denunciando quello che definiscono un “bavaglio della democrazia”.

Autonomia Differenziata: Una Riforma Controversa

 

Visualizza questo post su Instagram

 

Un post condiviso da Partito Democratico (@partitodemocratico)

Parallelamente, alla Camera dei Deputati si è discussa la riforma sull’Autonomia regionale, anch’essa motivo di forti contrasti. Durante i dibattiti, i toni si sono accesi, con accuse reciproche tra maggioranza e opposizioni. La proposta, che prevede una maggiore autonomia per le regioni, è vista dai suoi critici come un provvedimento pericoloso che potrebbe frantumare l’unità del Paese. Il Partito Democratico ha chiesto chiarimenti sulla copertura finanziaria dei Livelli Essenziali di Prestazione (LEP), sottolineando i rischi di una tale riforma. Ma a questo è stato risposto con provocazioni inaccettabili che hanno fatto scattare un clima davvero troppo teso per un’aula parlamentare.

La segretaria del PD, Elly Schlein, ha espresso forte preoccupazione per il clima di violenza che sta caratterizzando questi dibattiti. “Non è possibile riprendere i lavori in questo clima di crescente violenza verbale e addirittura fisica”, ha dichiarato Schlein, riferendosi a episodi di intimidazione e aggressione avvenuti in Aula. La violenza, sia essa verbale o fisica, non dovrebbe mai trovare spazio nel dibattito politico, soprattutto su temi di tale rilevanza costituzionale.

 

Visualizza questo post su Instagram

 

Un post condiviso da Partito Democratico (@partitodemocratico)

 

Visualizza questo post su Instagram

 

Un post condiviso da Partito Democratico (@partitodemocratico)

Ultimi articoli

Correlati

Siccità, Corrado: “La Sicilia ha bisogno di interventi immediati e urgenti e di una strategia”

La responsabile Ambiente del Pd: ci si ostina a considerare emergenza la nuova normalità, con cui è urgente confrontarsi in maniera strutturale. Il Governo che fa?

Il dl liste attesa: una disfatta che certifica l’ennesimo fallimento del governo

Hanno voluto affossare la legge Schlein per il solito provvedimento bluff senza soldi: il Governo lo ritiri

Uniti contro l’autonomia che spacca il Paese

Presentato in Cassazione il testo del quesito referendario per abrogare la legge Calderoli

Di proroga in proroga: tutti i rischi della nuova riforma sui ricercatori universitari

di Mauro Tulli, Dipartimento Università e Ricerca del Partito Democratico

Medico di base ai senza dimora: quando la politica dà l’esempio migliore e più bello

Voto unanime, nessun contrario o astenuto. Un esempio di cosa si possa fare quando la politica vuole dare il migliore esempio. Editoriale di Marco Furfaro
spot_img