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No all’autonomia differenziata e al premierato, Schlein: “Non smetteremo mai di opporci a queste riforme”

Conclusa la campagna elettorale per le elezioni europee, la tensione politica in Italia non si è affievolita. Anzi, si è subito riaccesa nelle aule parlamentari, dove sono in discussione due riforme costituzionali di grande importanza: la riforma dell’Autonomia differenziata e il Premierato. Queste proposte, sostenute principalmente da Fratelli d’Italia (FdI) e Lega, stanno creando un clima di tensione che rischia di compromettere il necessario confronto democratico.

La Riforma del Premierato: Un Cambiamento Epocale

La riforma del Premierato, attualmente in discussione al Senato, prevede l’introduzione dell’elezione diretta del Presidente del Consiglio, una modifica che cambierebbe radicalmente il sistema costituzionale italiano. Tuttavia, la gestione del dibattito su questa proposta è stata oggetto di forti critiche. La discussione è stata contingentata a 30 ore, di cui 23 riservate alle opposizioni, un tempo ritenuto insufficiente per approfondire adeguatamente la questione. Di fronte al rifiuto di prolungare il dibattito, le opposizioni hanno manifestato il loro dissenso abbandonando l’Aula e protestando nel salone Garibaldi, denunciando quello che definiscono un “bavaglio della democrazia”.

Autonomia Differenziata: Una Riforma Controversa

 

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Parallelamente, alla Camera dei Deputati si è discussa la riforma sull’Autonomia regionale, anch’essa motivo di forti contrasti. Durante i dibattiti, i toni si sono accesi, con accuse reciproche tra maggioranza e opposizioni. La proposta, che prevede una maggiore autonomia per le regioni, è vista dai suoi critici come un provvedimento pericoloso che potrebbe frantumare l’unità del Paese. Il Partito Democratico ha chiesto chiarimenti sulla copertura finanziaria dei Livelli Essenziali di Prestazione (LEP), sottolineando i rischi di una tale riforma. Ma a questo è stato risposto con provocazioni inaccettabili che hanno fatto scattare un clima davvero troppo teso per un’aula parlamentare.

La segretaria del PD, Elly Schlein, ha espresso forte preoccupazione per il clima di violenza che sta caratterizzando questi dibattiti. “Non è possibile riprendere i lavori in questo clima di crescente violenza verbale e addirittura fisica”, ha dichiarato Schlein, riferendosi a episodi di intimidazione e aggressione avvenuti in Aula. La violenza, sia essa verbale o fisica, non dovrebbe mai trovare spazio nel dibattito politico, soprattutto su temi di tale rilevanza costituzionale.

 

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