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Schlein: “Il mio lavoro è ricucire il rapporto con il nostro popolo”

“L’imprevista”. L’imprevista è una giovane donna, una politica, che, con i suoi, non avevano vista arrivare. Ed è il volume che raccoglie il dialogo che la segretaria del Pd, Elly Schlein, ha tenuto con la giornalista Susanna Turco nel corso di mesi e attraversando l’Italia, in lungo e largo. Lo ha pubblicato Feltrinelli, e il sottotitolo recita “Un’altra visione del futuro”. Quella di cui ha bisogno il Paese, quella domanda di “Cambio di direzione” , così come Giorgio Zanchini ha battezzato l’intervista che ha fatto alla segretaria dem, e alla giornalista che firma il libro con lei.

C’è una domanda di alternativa al governo di destra

“Sentiamo una speranza risvegliarsi attorno a una visione del futuro. Almeno per quanto riguarda la costruzione di una alternativa al governo più a destra della storia di Italia la domanda c’è. Ed è una domanda che chiede di tenere insieme giustizia sociale, giustizia ambientale e il lavoro dignitoso”. “Nel grande popolo che non si riconosceva più nella sinistra, che non aveva più una casa, queste domande ci sono e oggi proviamo a ricostruire insieme quella casa”, ha aggiunto Schlein.

Il potere serve se cambia le cose. Il mio lavoro è ricucire il rapporto con il nostro popolo

“Il potere per il potere non serve. Serve se cambia le cose. Oggi, da segretaria del Pd, il mio lavoro è di ricucire le fratture che si sono prodotte, con il mondo del sindacato, con il mondo delle associazioni, con il mondo dell’accoglienza e del volontariato. Con il potere si può avere un rapporto dialettico: per troppo tempo la sinistra in questo paese è stata identificata con il potere per il potere”.

Apriamo porte e finestre per costruire credibilita

“Uno dei nostri impegni è’ spalancare porte e finestre del partito e costruire una credibilità. Se un giovane entra in un luogo e trova la porta chiusa se ne va. Se entra, ma sente di non poter incidere se ne va due volte. Ci sono alcune tematiche fondamentali: chiediamo di abolore gli stage gratuiti, una battaglia che viene dai nostri giovani come la questione climatica, la questione dei diritti”.

La destra vuole la sanità a misura di portafogli

“Hanno speso quattro miliardi per una riforma dell’Irpef che, secondo le stime, produce un risparmio di 15 euro al mese alla platea a cui e’ destinata. L’inflazione al 17% fa sì che tante famiglie stiano contando quante matite e quaderni possono comprare per i figli che stanno tornando a scuola. Dico solo che se quella stessa famiglia deve spendere duecento euro per fare una gastroscopia o una mammografia nella sanità privata perché in quella pubblica deve attendere un anno e mezzo vuole dire che non stiamo spendendo bene quei quattro miliardi. Noi chiediamo di portare la spesa sanitaria nazionale a livello europeo e chiediamo di sbloccare le assunzioni perché se i reparti si svuotano, le liste d’attea si allungano all’infinito e succede quello che la destra vuole. Una sanità a misura di portafoglio. Chi ha i soldi salta la lista d’attesa e va dal privato, ma chi non ce li ha sta rinunciando a curarsi. Su questo dobbiamo fare una grande battaglia, anche in nome di Tina Anselmi che pensò alla sanità pubblica proprio per curare chi non ce la fa”.

Medioriente: i progressisti non possono abbandonare la parola ‘pace’

“Pace è una parole che le persone di sinistra, i progressisti non possono mai abbandonare. E che l’Europa non può abbandonare. Quello che sta accadendo a Gaza non è accettabile. Non lo è dal primo giorno. C’è stato un passaggio in parlamento dove, anche grazie a un contatto con la presidente del consiglio, siamo riusciti a fare approvare una richiesta per un cessate il fuoco immediato. Quello che fa male è che eravamo a febbraio, siamo a settembre e stiamo ancora chiedendo un immediato cessate il fuoco per fermare il massacro di civili che è in corso a Gaza. Civili palestinesi che per la metà’ sono minori, bambini e bambine, ragazzi e ragazze che con Hamas non hanno nulla a che fare, che non possono subire una punizione collettiva per quello che è accaduto con il terribile attentato del 7 ottobre”,

Ucraina: la pace non può attendere che cada l’ultimo fucile

“Non possiamo, per costruire la pace, aspettare che cada l’ultimo fucile”. Schlein ribadisce ancora la posizione del Pd sulla guerra d’aggressione russa in Ucraina. “Noi abbiamo sostenuto dall’inizio, venendo pure da una storia pacifista, la necessità di aiutare un popolo criminalmente invaso da Putin con ogni forma di assistenza necessaria. Il che implicava anche il supporto militare. Serve uno sforzo diplomatico e politico dell’Ue che possa far vedere la fine di questo conflitto. Anche Zelensky è andato a Cernobbio e ha detto che vuole costruire una proposta di pace. Non possiamo spostare questa parola, il che non vuol dire per noi sottrarre il supporto necessario”.

Drammatico veder vacillare Schengen

“I controlli ai confini della Germania? Non è la prima volta che accade: ero europarlamentare negli anni in cui dopo gli attacchi terroristici un fiume umano di speranza attraversava a piedi l’Europa. Anche allora abbiamo visto Schenghen vacillare ed è stata un’esperienza traumatica per me che credo nell’Europa federale del manifesto di Ventotene. È una sfida. Chi entra in Italia entra in Europa. Non ce la caveremo fino a che non ci sarà vera solidarietà e vera condivisione sull’accoglienza. Questa è la battaglia che il governo dovrebbe fare invece di andare da Orban a dire che ha ragione lui a non volere dare alcuna accoglienza in Italia”.

 

 

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