“A noi spetta il compito di lavorare insieme a un progetto per l’Italia. Su poche priorità, che stanno sulle dita di una mano: sanità pubblica, istruzione e ricerca, lavoro e salari, politica industriale per la conversione ecologica, diritti sociali e civili.
Cinque priorità che stanno su una mano su cui costruire una alleanza nella società, nel Paese e con altre forze politiche per mandare a casa il governo”. La segretaria del Pd, Elly Schlein, chiude la Festa nazionale dell’unità a Reggio Emilia lanciando il “progetto per l’Italia” con un lungo e applauditissimo discorso programmatico.
Una piattaforma condivisa per governare
Un discorso che abbraccia tutti i temi che attraversano la politica e il discorso pubblico, tenendo come stella polare le cinque priorità su cui si costruisce il progetto, si fondano le alleanze, nella società ancor prima che con le altre forze politiche. Questo è il compito del Partito democratico. “Bisogna creare nel Paese, più che nel palazzo questa alternativa. È il tempo di creare una piattaforma condivisa e prepararci a governare“, sottolinea Schlein. “Ci rivolgiamo alle migliori energie nel Paese, a chi come noi è preoccupato di costruire un futuro migliore”. Bisogna misurarsi “non sui nomi ma sulle cose da fare”.
Un autunno militante, contro autonomia e premierato
E c’è il richiamo all’impegno, nelle parole della segretaria, delle battaglie portate avanti nei mesi scorsi, contro l’autonomia differenziata e il premierato: “dopo un’estate militante vi chiedo di proseguire la mobilitazione, non consentiremo alla sedicente patriota Meloni di spaccare l’Italia con l’Autonomia, continueremo a raccogliere le firme. Non dobbiamo smettere di batterci contro il premierato”.
Riduzione dell’orario di lavoro a pari salario
“Dovremo insistere sulla sperimentazione della riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario. E poi vogliamo abolire gli stage gratuiti. Il lavoro si paga. Parlare di lavoro significa parlare di sicurezza nei luoghi di lavoro, più investimenti, non si può morire sul lavoro o per gli stage”.
Disponibili al dialogo, ora legge su cittadinanza
“La destra più retriva non sopporta il pensiero che ci siano tanti modi per essere italiani. lo vogliamo ribadire con forza, per noi chi nasce o cresce in Italia è italiano. Bisogna cambiare quella legge ingiusta, abbiamo sbagliato a non farlo quando avevamo i numeri per farlo. Abbiamo già una mozione che diventerà una proposta di legge. Siamo disponibili a dialogare con le altre forze politiche, ma non a deludere le aspettative di chi aspetta questa legge da 30 anni”.