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Franceschini: “Elly non ha colpe, la svolta ci sarà alle Europee”

“Nessuno ha la bacchetta magica, nemmeno Schlein. Mi rattrista un po’ che le lezioni del passato non bastino mai”.
Dario Franceschini legge il voto amministrativo, e le ricadute nel PD, nell’intervista a la Repubblica in cui osserva ancora che “tutti i leader del PD, sottoscritto compreso, hanno subito dal primo giorno una azione di logoramento. Allora dico: fermiamoci”.
 
“Il risultato di queste amministrative non può diventare un alibi per iniziare una normalizzazione di Schlein. Lasciamola lavorare libera, non bisogna ingabbiarla”, prosegue l’esponente dem dicendo che “la sconfitta è evidente ma non capisco la sorpresa per la vittoria della destra”.
 
“Tanti fattori concomitanti – osserva – spiegano il risultato. Il primo è un’onda di destra che riguarda tutta l’Europa. Il secondo elemento è fisiologico, ci sono pacchi di studi a dimostrare che in tutti Paesi del mondo, quando si vota nel primo anno di governo, c’è un effetto trascinamento. Infine c’è il terzo elemento, tutto italiano, e cioè una maggioranza unita e una minoranza divisa”.
 
Quanto a chi voglia ‘ingabbiare’ Schlein, Franceschini spiega: “Non penso a qualcuno in particolare, ma vedo un clima insidioso. Si rischia che un risultato negativo, di cui Schlein – ribadisce – non ha alcuna responsabilità, venga usato per iniziare a indebolirla. Anziché processi, facciamo semmai analisi, è sempre più evidente che siamo davanti a un ritorno del bipolarismo. Le leggi elettorali a tutti i livelli spingono verso due coalizioni che si fronteggiano”.
 
“Veniamo da due legislature in cui i confini tra i poli si erano annacquati. Stavolta è diverso. Io penso che, più questa legislatura andrà avanti, più evidente sarà il solco che divide maggioranza e opposizione in Parlamento. Ci piaccia o no, il governo andrà avanti fino in fondo, dobbiamo ragionare su un tempo lungo, abbiamo quattro anni a disposizione”, ragiona ancora l’ex ministro dem.  
“Non dobbiamo seguire la formula del tutti contro la destra, indipendentemente da programmi e contenuti. Usiamo questo periodo all’opposizione per preparare terreni comuni a cominciare dalle battaglie parlamentari, per esempio su salario minimo e sanità. Quel solco tra destra e sinistra si allargherà e avvicinerà le forze di minoranza al di là della volontà dei singoli”, è l’indicazione di percorso. E c’è anche una risposta a chi vede lo stesso Franceschini ‘dietro’ l’attuale segretaria PD: “Una tesi che rivela una misoginia di fondo – taglia corto – l’idea che dietro una giovane donna debba esserci per forza un uomo che la manovra”. Un consiglio, invece, che le rivolge è quello di “esercitare al massimo la dote della pazienza”.

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