“La ricchezza del pluralismo che considero una forza ha bisogno di un perimetro identitario forte e condiviso nel quale tutte e tutti si possano riconoscere. Questo chiedono le persone al Pd: un punto di vista sul domani e un progetto, non solo le opinioni, pur autorevoli di tante e tanti”, inizia così Nicola Zingaretti la sua intervista al Corriere, e continua: “La vittoria di Schlein ha rimesso in gioco il Pd. La segretaria si è impegnata per una identità più chiara e forte e in primo luogo lei è cosciente che siamo solo all’inizio di un percorso. Ora l’obiettivo deve essere quello di costruire insieme, e in stretto rapporto con le persone nei quartieri, il mondo del lavoro e delle imprese, gli intellettuali, la nuova generazione, un’agenda Pd”.
“Ripartiamo dall’articolo 3 della Costituzione: rimuovere gli ostacoli che impediscono alla persona di realizzarsi. La destra questo compito lo ignora e la crescita delle disuguaglianze, come in tutto l’Occidente, mina la democrazia”.
Zingaretti spiega: “Bisogna mobilitare con l’iniziativa politica il Paese su proposte concrete per la crescita e la giustizia sociale e ambientale. Salario minimo, attuazione rigorosa e veloce del Pnrr per le imprese, le infrastrutture, l’università, la casa. Difesa e innovazione per la sanità e la scuola. Dietro questi capitoli ci sono progetti concreti che il territorio aspetta. La destra populista è forte nella capacità di rappresentare i problemi ma quando governa è debole a risolverli, anzi li esaspera”.
“Il tema centrale credo che sia il rilancio di una iniziativa collettiva per un’altra Italia e contro le destre che unisca e dia identità al nostro popolo e unisca il Paese e le sue forze migliori”.
Nicola Zingaretti chiude: “Emerge il ritorno di una destra di classe, forte con i deboli e che con le sue politiche aumenta il disagio e le disuguaglianze. L’Italia non ha bisogno di questo. ll centrosinistra con il Pnrr aveva offerto una opportunità straordinaria di rinascita fondata su pilastri chiari: digitalizzazione, innovazione, competitività cultura. Rivoluzione verde e transizione ecologica. Infrastrutture per una mobilità sostenibile. Istruzione e ricerca inclusione sociale e salute. Un programma da attuare. La destra lo farà? Ho i miei dubbi”.
Intervista integrale sul Corriere della Sera