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Sereni: “Quattro miliardi per salvare la sanità pubblica”

“Riusciamo ancora a ottenere risultati importanti nonostante tutto, ma siamo su un piano inclinato molto pericoloso che potrebbe portarci verso la fine del Servizio sanitario nazionale per come lo abbiamo conosciuto”.
 
Intervistata da Repubblica, Marina Sereni responsabile nazionale del PD in tema salute, parla del “futuro possibile della nostra sanità” da Genova, dove si è recata per la presentazione della proposta di legge al Parlamento del gruppo dem in Regione sul finanziamento al settore, pensata per chiedere l’aumento delle risorse destinate al Sistema sanitario regionale fino al 7,5 per cento del Pil la cui sintesi è “Quattro miliardi l’anno per salvare la sanità pubblica“.
 
Il PD punta sugli enti regionali per proporre soluzioni per il sistema sanitario, perché?
“Nella Conferenza Stato Regioni i nostri assessori e gli assessori del centrodestra dicono le stesse cose, che manchino risorse per il sistema sanitario nazionale è un fatto condiviso da tutti. Nella prima manovra del governo Meloni ci sarà un taglio, anche se continuano a negarlo. Eravamo al 6,9 del Pil, siamo scesi a 6,7, si andrà al 6,4. Un taglio che si traduce in taglio dei servizi. Ecco perché era giusto ripartire da qui, la sanità è responsabilità delle Regioni e intendiamo sollecitare anche le forze di centrodestra a misurarsi con questa richiesta”.
 
“Servirebbero 20 miliardi, per andare oltre il 7 per cento. La soglia dei 4 miliardi l’anno per cinque anni, un aumento graduale e realistico, penso si possa raggiungere smettendo di fare i condoni e cercando di fare la lotta all’evasione fiscale, ad esempio. Altrimenti il rischio è che si scivoli verso una crisi irreversibile, siamo già arrivati ad una situazione di allarme molto forte, sia per quanto riguarda i cittadini che non si curano più, sia per i professionisti del settore”

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