“Il decreto sulle liste d’attesa è una presa in giro che lascia ancora più spazio al privato”. La segretaria del Pd Elly Schlein nella videochat di Corriere. it è netta. “Non ci mettono un euro e ribadiscono cose già esistenti. Di nuovo, sembra una mossa elettoralistica per prendere in giro gli elettori. L’unico modo per abbattere realmente le liste d’attesa è quello contenuto nella proposta di legge a mia prima firma che prevede di aumentare i fondi per la sanità pubblica, sbloccare il tetto alle assunzioni messo dal governo Berlusconi, quando Meloni era ministra, e di riuscire a fare un piano per il Sud. Il loro decreto invece lascia ancora più spazio al privato. Se vogliono salvare la sanità pubblica votino insieme a noi la nostra proposta: non l’abbiamo presentata per fare testimonianza ma per approvarla”.
Nel botta e ripsosta con la Presidente del Consiglio, che “mi attacca dicendo che non so dove prendere le risorse per la Sanità”, Schlein ha replicato oggi in diretta su Repubblica.it: “È falso: non abbiamo chiesto noi a questo governo di spendere 4 miliardi di riforma Irpef che fa risparmiare 15 euro al mese, ma se a chi risparmia 15 euro ne fai pagare duecento per un accertamento clinico è inutile. Oggi abbiamo avito il dato che parla di 400 mila richieste per il bonus psicologo e con lo stanziamento del governo si risponderà a poco più dell’un per cento delle richieste”.
E quello di cui abbiamo bisogno è “più Europa, chi dice meno Europa va contro gli interessi italiani. Faccio un esempio: il nostro Paese è quello che più ha beneficiato del Next Generation Eu e noi vogliamo che si prosegua su questa strada. Ma le forze nazionaliste non credono negli investimenti comuni e stanno cercando di fermarli. E invece all’Italia serve un’Europa che continui a essere solidale.
Un’Europa che non si allei con le forze impresentabili della peggiore destra. “Sono volata i14 maggio a Berlino insieme al cancelliere Scholz e agli altri leader del Pse, ricorda la segretaria dem, per firmare un impegno solenne: mai alleanze con le forze nazionaliste di destra, né con il gruppo Ecr, quello guidato da Meloni, né con Id, dove ci sono Salvini e Le Pen”.
“La presidente del Consiglio mi attacca dicendo che non so dove prendere le risorse per la Sanità: falso. Ho detto sin dall’inizio dove prendere le risorse, 4 miliardi sulla riforma Irpef e poi gli 800mln sprecati per i centri in Albania”.