“Meloni mi accusa di fare propaganda, ma il suo fallimento è sotto gli occhi di tutti. Capisco che sia nervosa oggi che Le Pen la silura da Pontida e deve applaudirsi da sola per non aver ottenuto nulla di nuovo rispetto alle politiche europee degli ultimi dieci anni, tutte focalizzate sul controllo delle frontiere e senza l’unica cosa che servirebbe all’Italia: la redistribuzione obbligatoria delle responsabilità sull’accoglienza dignitosa tra tutti i Paesi europei”.
Così la Segretaria dem Elly Schlein in una lettera al direttore de la Repubblica.
“Battaglia che noi abbiamo fatto – continua la leader dem – e che la destra non ha mai avuto il coraggio di fare per non disturbare i propri alleati nazionalisti, quelli che di solidarietà all’Italia non ne vogliono sapere. Allora si inventano di poter sigillare il mare, e si rendono ricattabili da regimi non democratici che chiedono soldi, violano i diritti e comunque non fermano i flussi. Oggi insistono per reintrodurre una missione europea, su modello dell’Operazione Sophia già bloccata anni fa da Salvini: è bene chiarirgli che serve una Mare Nostrum europea per salvare le vite in pericolo, ma nessuna nave può fare respingimenti collettivi contro il diritto internazionale“.
Secondo Schlein “è solo demagogia. La destra ha messo la firma su tutte le pessime leggi sull’immigrazione che creano irregolarità e rendono impossibile la gestione dell’accoglienza in Italia. Il governo ignora il prezioso richiamo del presidente Mattarella sull’apertura dei canali regolari di ingresso. I decreti Salvini prima e Meloni poi, oltre a rendere più difficile salvare vite in mare, smantella l’accoglienza diffusa che è l’unica che garantisce piccole soluzioni abitative diffuse sui territori, coinvolgimento dei sindaci e delle comunità locali, servizi per l’inclusione sociale, trasparenza sui fondi, regolari appalti anziché affidamenti diretti”.
La Segretaria del PD osserva infine che “la responsabilità sulla prima accoglienza è del governo, non dei Comuni su cui Giorgia Meloni scarica le sue responsabilità . Devono mettere le risorse e le strutture adeguate a disposizione, con una regia nazionale sull’accoglienza diffusa e coinvolgendo i sindaci. Anche il limite massimo consentito di trattenimento dei migranti fino a 18 mesi non è una novità , è una scelta odiosa sul piano della restrizione della libertà personale e delle condizioni di vita, ma era già così in passato e peraltro questo non ha minimamente inciso sul numero di rimpatri”.
“Tutta demagogia – conclude Schlein – e nessuna risposta reale”.