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“L’Europa è l’unico futuro per portare pace, giustizia, libertà”. Intervista a Pierfrancesco Maran

“L’Europa è l’unico futuro che abbiamo se vogliamo provare a cambiare le cose. Viviamo in un mondo troppo grande per essere divisi in piccoli Paesi. Se ci mettiamo insieme, con persone con cui condividiamo la stessa cultura da millenni, forse possiamo tornare a portare pace, giustizia, libertà”. Così Pierfrancesco Maran in un’intervista a ‘Personale è Politico’, il format del Pd per presentare le candidate e i candidati alle Europee dell’8 e 9 giugno, pubblicata sul sito del Partito Democratico.

Maran raccontando delle sua vita, della sue passioni, i romanzi di Milan Kundera e la musica di Max Pezzali: (“Non vedo l’ora che finisca la campagna elettorale, che c’è il concerto a San Siro”), ricorda uno dei momenti più strani della sua carriera politica, quando nel corso di una inchiesta, uscì una intercettazione in cui avevano tentato, senza successo, di approcciarlo: “La stragrande maggioranza di chi fa politica, alla fine, la fa per passione disinteressata, perché pensa che sia il nostro modo per cambiare le cose”. E il ricordo a cui è più legato riguarda Milano dove – racconta Maran – “ho vissuto la campagna elettorale più bella di sempre, con Giuliano Pisapia nel 2011. Quando l’abbiamo chiusa eravamo convinti che stava accadendo qualcosa”.

E poi parla di una persona che lo ha influenzato quando era un ragazzo: “Ho avuto la fortuna nel mio liceo di incontrare un preside, il preside Giordano, che mi ha profondamente colpito. C’è un concetto che mi ha insegnato la differenza tra compromissione e compromesso. La compromissione è una cosa negativa, deleteria. Il compromesso, invece, è il punto più alto per trovare un accordo tra le persone. Ecco, per me quello è stato un messaggio importante. Ci ricorda anche che la scuola pubblica alla fine ci segna nei momenti più importanti della vita”.

Maran rivolge poi un pensiero ai diciottenni che votano per la prima volta: “prendetevi il giusto tempo, informatevi, guardate bene la scheda, godetevi il primo voto e date un bacio alla scheda prima di metterla nell’urna”.

I grandi ideali europei dunque, “Però l’Europa – riflette Maran – deve essere anche questioni concrete, che cambiano la nostra vita quotidiana. Le politiche ambientali non possono essere solo auto elettriche, ma più trasporto pubblico, più infrastrutture, una logistica più sostenibile. La casa deve essere green, ok, ma deve essere acquistabile da tutti, in particolare dai giovani”.

“Quello che ho fatto in questi anni, partendo dal governo della mia città, mi dice che posso provare a dare una mano perché siano dei temi su cui l’Europa fa la differenza”, conclude.

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