“L’Europa si fa sui diritti civili e sociali, che sono poi quelli che fanno di noi il continente più interessante e più ambìto da tutto il mondo. Un posto in cui è bello poter pensare di vivere nel futuro, poter mettere su famiglia e essere se stessi”.
Così Giuditta Pini, candidata nella circoscrizione Nord-Est alle Europee dell’8 e 9 giugno, in una intervista a ‘Personale è Politico’, il format del Pd per presentare le candidate e i candidati, pubblicata sul sito del Partito democratico.
Pini ricorda i momenti più salienti della sua vita: “Penso che il più importante, se dovessi fare una cernita, sicuramente è stato quando sono entrata per la prima volta a Montecitorio perché è stata una cosa incredibile, mi ha emozionato tantissimo. Da lì è iniziato un percorso che è durato nove anni, una delle cose più belle”. E poi quando ha deciso di impegnarsi in politica: “Penso nel 2001, quando c’è stato il G8 a Genova, vedendo le immagini delle persone che manifestavano e poi venivano massacrate di botte durante le cariche. Tutto quello che è successo dopo è stato sicuramente un momento che, non solo per me, ma penso per molte persone della mia età è stato di svolta o nell’impegno o nel disimpegno. Io ho scelto l’impegno”.
Quanto ai momenti legati alla politica l’esponente dem racconta quella che per lei è stata l’esperienza più emozionante: “Durante il terremoto del 2012 in Emilia-Romagna, ero segretaria provinciale dei Giovani Democratici e ci trovammo a gestire con un po’ di volontari una palestra in cui c’erano 83 posti letto e 120 persone. L’abbiamo fatto in maniera un po’ rocambolesca, per un mese. Ed è stato bellissimo perché siamo riusciti a far conoscere persone che magari prima erano vicini di casa e non si parlavano, è stato un momento di crescita per tutti noi e ci ha dimostrato anche che cosa può fare, cosa può essere la politica”. E sottolinea invece come ricordi con disappunto la visita della presidente del Consiglio dopo l’alluvione in Emilia-Romagna:”La Meloni è comparsa a Ravenna, con gli stivali nel fango e ha promesso che sarebbero stati dati rimborsi al 100% per gli alluvionati. Invece lo Stato non ha ancora elargito un euro. È passato un anno e quella era una bugia”.
“Ai neo diciottenni direi di andare a votare perché a 18 anni è giusto scegliere il partito, il movimento da cui di cui ti senti più rappresentato. Ma anche perché se non vanno a votare le decisioni sulla loro vita poi vengono prese da una maggioranza di persone che ha un’altra età e anche un’altra visione del mondo”, spiega.
E conclude: “Per me l’Europa è la solidarietà ed è rappresentata in questo momento dalla flotta civile che sta nel Mediterraneo. Dodici navi di dodici associazioni, ONG e due aerei, un centralino fatto di persone che hanno fatto dei debiti e hanno deciso di fare ricerca e soccorso in mare perché gli Stati europei hanno deciso di non farlo più”.