“Io mi impegnerò soprattutto per l’Europa della salute, perché credo che abbiamo tutti dimenticato la lezione del Covid. Io col Covid ho perso tutti e due i genitori nella primavera 2020, a cinque settimane l’uno dall’altro. E con me 200.000 famiglie italiane che sono state toccate da questa pandemia”.
Sono le parole di Beatrice Covassi, candidata nella circoscrizione Centro, in una intervista a ‘Personale è politico’, il format del Pd che presenta le candidate e i candidati alle Europee dell’8 e 9 giugno, pubblicata sul sito del Partito Democratico.
Covassi si racconta sul piano personale e su quello politico: “Una figura che di sicuro mi ha molto colpita fin da piccola e a cui tuttora mi ispiro è Giorgio La Pira, sindaco di Firenze, profondamente credente, ma anche con idee innovatrici per quanto riguarda il sociale, le relazioni internazionali, interreligiose, interculturali”. E continua con un ricordo: “E Giorgio La Pira, quando avevo quattro anni, mi prese in braccio sollevandomi e dicendo: “quando questa bambina sarà grande nel mondo ci sarà la pace.” Questo episodio è diventato un punto focale della mia vita”.
Covassi spiega cosa l’ha motivata a scendere in campo in politica: “Lo scatto e il pungolo per metterci la faccia, è stato proprio nel 2019, nell’elezione europea, perché io ero portavoce nel Paese della Commissione Europea e nel 2018 questo Paese ha avuto per la prima volta un governo antieuropeo. Ho detto: a questo punto devo andare dall’altra parte della barricata, devo potermi spendere per difendere quello che ho sempre costruito”.
Infine lancia un messaggio ai diciottenni al primo voto evocando la Brexit: “I giovani erano tutti per rimanere in Europa, però non sono andati a votare. E quindi chi ha deciso per loro? Hanno deciso per loro degli ultra cinquantenni, forse appunto un po’ frustrati, forse legati a un passato imperiale che non tornerà mai più. Però la loro partecipazione avrebbe cambiato il risultato del voto. Quindi non pensate che votare sia ininfluente. Ogni voto conta e il voto è quello che cambia tutto. Il potere più grande che abbiamo, come cittadine e cittadini. L’Europa siamo noi. Quindi l’Europa è il nostro DNA più profondo e casa e dobbiamo tutti esserne parte e costruirla”.