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“Lavoro per un’Europa in cui la salute sia un diritto di tutti”. Intervista a Alessandra Moretti

“Spero di poter proseguire il lavoro sulla sanità per un’Europa della salute, per una sanità che torni ad essere un presidio di democrazia. Oggi sono 4,5 milioni cittadini italiani che hanno rinunciato a curarsi e tante sono le discriminazioni in Europa, per cui una bambina che ha una leucemia in Romania ha un’aspettativa di vita inferiore rispetto a una stessa bimba nata in Italia o in un altro paese, come la Francia o la Germania. Ecco, io credo che l’impegno debba essere creare dei livelli minimi di prestazione a livello europeo per tutti, al di sotto dei quali non si può andare”. Così Alessandra Moretti, candidata per il Partito Democratico nella circoscrizione Nord Est, quindi Veneto, Emilia Romagna, Trentino Alto-Adige e Friuli-Venezia Giulia, in una intervista a ‘Personale è Politico’, il format del PD per presentare le candidate e i candidati alle Europee dell’8 e 9 giugno, pubblicata sul sito del Partito Democratico.

Moretti spiega di prendere come modelli di riferimento due donne: Tina Anselmi, veneta come lei, staffetta partigiana che da prima Ministra del lavoro e poi della Sanità, introdusse il sistema sanitario nazionale, gratuito, pubblico per tutti e Nilde Iotti, Presidente della Camera per tantissimi anni per le battaglie per il divorzio, per la libertà delle donne, per la presenza delle donne nelle istituzioni. “Uno dei ricordi più belli – racconta Moretti relativamente alla sua esperienza politica – è stato quello di entrare in Parlamento nazionale e approvare il mio disegno di legge sul divorzio breve. Quella per me è stata una grandissima vittoria. Un passaggio anche di testimone tra chi ha lottato tanto per il divorzio, e poi una nuova generazione, come la mia, che si è presa cura di ridurre i tempi tra la separazione e il divorzio. E poi ovviamente il passaggio al Parlamento Europeo e la grande battaglia per i diritti, e in particolare questa per i diritti delle donne afghane. Il fatto di aver salvato 32 donne afghane dall’inferno di Kabul, per me, è stato un momento estremamente emozionante della mia vita politica”. Infine la visione di Europa per cui sta lavorando: “L’Europa è amicizia, solidarietà, è ponti di dialogo, l’Europa è multicultura, l’Europa è pace, dovrebbe esserlo. È tante cose messe insieme. La complessità dell’Europa va raccontata, va spiegata, ma soprattutto un’Europa che deve essere partecipata”.

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