Antonio Misiani, responsabile economia del PD, ha aderito all’appello del Domani “per un fisco giusto”, e inizia così la sua intervista al quotidiano: “Il sistema fiscale italiano versa in una crisi gravissima che ne mina il corretto funzionamento e la stessa legittimazione. Durante la mia esperienza di governo abbiamo portato avanti con successo tre interventi strutturali: un taglio permanente del cuneo fiscale, l’introduzione dell’assegno unico per le famiglie e l’eliminazione delle clausole di salvaguardia che aumentavano l’Iva. Il governo Draghi aveva portato quasi a compimento la riforma tributaria, ma la destra l’ha affossata all’ultimo miglio, impedendo che il Senato la approvasse definitivamente. Ora ripartono da una proposta decisamente peggiore”
Il senatore continua: “Elly Schlein ha vinto il congresso del Pd sulla base di una visione molto netta. Noi riteniamo che sanità e scuola abbiano bisogno di finanziamenti aggiuntivi per recuperare il divario che ci separa dal resto d’Europa e garantire ai cittadini servizi universali e di livello dignitoso. La flat fax di cui parla la destra ci porterebbe invece dritti a un netto ridimensionamento del welfare. Le priorità sono ridistribuire il carico fiscale per alleggerirlo sui fattori produttivi, semplificare drasticamente gli adempimenti e abbattere l’evasione per finanziare il welfare e aiutare chi le tasse le paga fino all’ultimo euro”.
“Bisogna ridurre e razionalizzare la pletora di regimi di favore per eliminare privilegi del tutto ingiustificati. Il governo purtroppo non ha la minima intenzione di farlo, anzi conferma tutte le cedolari e indica l’obiettivo di una tassa piatta Irpef. Vorrebbe dire distruggere la progressività del sistema e fare venir meno decine di miliardi di euro indispensabili per finanziare le politiche pubbliche”
Sul tema dell’evasione fiscale: “L’introduzione della fatturazione elettronica e di altre misure da parte dei governi di centrosinistra ha iniziato a cambiare il quadro nazionale, bisognerebbe proseguire con determinazione su questa strada. Il governo Meloni invece ha imboccato quella dei condoni, delle sanatorie e dell’innalzamento del tetto ai contanti”.
Misiani chiude: “Il governo non sa che pesci pigliare sull’economia, basta leggere il Def. In compenso hanno sprecato mesi preziosi sul Pnrr e ora l’Italia rischia di perdere i soldi e la faccia. Hanno approvato un decreto Lavoro che aumenta la precarietà e penalizza i poveri. Vogliono una riforma fiscale che non affronta nessuno dei problemi evidenziati dall’appello degli economisti. Il rilancio delle riforme istituzionali serve a questo: a coprire un totale vuoto di idee e di risultati sul terreno economico e sociale”.
Intervista integrale sul Domani