“All’incontro con la regione e le forze sociali i vertici aziendali della Magneti Marelli di Crevalcore hanno confermato l’intenzione di chiudere lo stabilimento, disinteressandosi della sorte dei 270 lavoratori.
Un modo arrogante di fare impresa, tipico dei fondi comuni di investimento che muovono i loro capitali solo in funzione del profitto, indifferenti alle ricadute delle loro scelte sui lavoratori, le loro famiglie, i territori in cui le imprese sono insediate.
A fronte delle profonde trasformazioni che stanno interessando il settore dell’automotive, è cruciale invece che imprese, istituzioni e lavoratori siano congiuntamente coinvolti alla ricerca di soluzioni di investimento, ristrutturazione, riconversione e anche formazione dei lavoratori, per evitare il susseguirsi di crisi con costi umani e sociali rilevantissimi.
Il caso della Magneti Marelli deve avere il massimo dell’attenzione, non solo, come sta avvenendo da parte delle istituzioni locali, ma anche da parte del governo. Al tavolo del 3 ottobre con il ministro delle Imprese dovrà essere cercata una prospettiva dignitosa per i lavoratori interessati. Le alternative esistono. Si tratta di instaurare un metodo che deve valere non solo per fronteggiare questa crisi aziendale, ma anche per prevenirne altre con cui il settore potrebbe doversi confrontare.
Il Partito democratico è al fianco dei lavoratori della Magneti Marelli di Crevalcore in lotta per il loro posto di lavoro.
Lo dichiara Maria Cecilia Guerra, responsabile Lavoro del Partito democratico.