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Schlein: “Salario minimo sempre più urgente per alzare gli stipendi più fermi in Europa”

Da Gradisca d’Isonzo, una delle decine di tappe di un tour elettorale che vede la segretaria dem raggiungere l’Italia in lungo e largo, Schlein commenta gli ultimi dati del rapporto annuale Istat in un’intervista al Manifesto. Dati che segnalano un drastico aumento della povertà e, in particolare, dei lavoratori poveri, a causa del crollo del potere d’acquisto dei salari.

Povertà, un quadro drammatico: una follia cancellare il reddito di cittadinanza

“Un quadro drammatico, che per me non è una novità: in Italia ci sono 5,7 milioni di poveri”, sottolinea Schlein. “Cancellare il reddito di cittadinanza è stata una follia voluta da Meloni, considerando che la stessa Istat certifica che questo strumento ha tirato fuori dalla povertà 1,3 milioni di famiglie tra il 2020 e il 2022. Si poteva migliorare, – aggiunge – rendere più accessibile e invece niente: per la destra la povertà resta una colpa, non un problema sociale”.

Salario minimo: difficile per Meloni dire no a una legge di iniziativa popolare

Da tempo il Partito democratico insiste per il salario minimo: “In tre anni i prezzi sono aumentati del 17 per cento, i salari del 4,7, il lavoro dipendente si è impoverito come in nessun altro paese europeo: i nostri salari sono più bassi rispetto al 1990”. Schlein osserva che “ci sono 5 milioni di lavoratori che aspettano con urgenza il rinnovo dei contratti, quelli pirata vanno bonificati, e poi c’è la proposta di tutte le opposizioni di un salario minimo a 9 euro l’ora per cui stiamo raccogliendo le firme per una proposta di legge popolare, che sarebbe a costo zero per le casse dello Stato. C’è in 22 paesi europei, non ha mai prodotto cali dell’occupazione e ha avuto un’incidenza positiva sulla dinamica salariale complessiva, come dimostra il caso tedesco”. Ma, aggiunge la segretaria dem, se non viene adottato è perché a qualcuno non conviene: “Non conviene ai portatori di interesse che Meloni vuole proteggere, mentre volta le spalle a 3,5 milioni di lavoratori. Ma sono convinta che questa volta per loro sarà ancora più difficile dire no a una legge popolare con migliaia di firme: il salario minimo è apprezzato dal 70 per cento degli italiani, compresi molti loro elettori”, sottolinea Schlein.

L’astensionismo si batte con proposte concrete, a partire dalla sanità

I dati sulla povertà spiegano la crescita dell’astensionismo, incalza l’intervistatore. Per Schlein è un trend che si può invertire “con proposte concrete che producano soluzioni”. Prima fra tutte, spiega “il mio progetto di legge per portare al 7,5% del pil la spesa sanitaria va al cuore di uno dei principali problemi degli italiani”. Secondo la segretaria del Pd, è visibile “un rinnovato entusiasmo attorno alla proposta del Pd, una apertura di credito che non era scontata: siamo stati a lungo identificati con il governo”.

“Siamo l’unico partito che fa i congressi e cambia la sua linea”, ricorda la segretaria. “Il mio lavoro di ricucitura parte proprio dalla critica per gli errori commessi su lavoro, immigrazione, diritti. Vado nel dettaglio: le leggi sulla precarietà, i contratti a termine, anche alcune scelte su scuola e sanità”.

“Tra gli elettori c’è un riconoscimento della sincerità di questo sforzo, ma dopo tanti anni di fratture la fiducia non la ricostruisci con uno schiocco di dita. E non basta una persona. Sono però convinta che tante persone che hanno votato Meloni sperando in un cambiamento positivo ora siano deluse: col tempo la verità viene a galla, così come l’incoerenza”, conclude Schlein.

 

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