In Italia, l’assenza di un salario minimo legale è una realtà che impatta milioni di lavoratori, spingendo sempre più persone verso la soglia di povertà. Il Partito Democratico, insieme a Movimento 5 Stelle e Alleanza Verdi e Sinistra, ha rilanciato la lotta per l’introduzione di questa misura fondamentale con una proposta di legge di iniziativa popolare, evidenziando la crescente necessità sociale e economica di intervenire al più presto. Maria Cecilia Guerra, responsabile Lavoro nella segreteria del PD, ha sottolineato come il salario minimo possa difendere i lavoratori dallo sfruttamento, ridurre il gap salariale, stimolare l’innovazione nelle imprese e proteggere i redditi più bassi dall’inflazione.
La Situazione attuale dei lavoratori italiani: i dati sono allarmanti
Chi sta pagando davvero la grande inflazione degli ultimi anni sono i lavoratori: l’Istat ci dice che tra gennaio 2021 e dicembre 2023 i prezzi al consumo sono aumentati del 17,3% mentre le retribuzioni contrattuali sono cresciute solo del 4,7%.
Nel 2023, le famiglie dei lavoratori dipendenti in povertà assoluta sono cresciute al 9,15% dall’8,3% del 2022. Tre milioni e mezzo di persone lavorano con un minimo contrattuale inferiore a 9 euro lordi all’ora.
Per questo è necessario intervenire introducendo il salario minimo
In tutti i paesi dove esiste il salario minimo, esso ha avuto un ruolo cruciale nel difendere i salari dall’inflazione. Ma non solo: ha avuto anche l’effetto di ridurre il gap di genere, per colpa del quale le donne ricevono salari più bassi rispetto agli uomini.
L’assenza di un salario minimo non solo espone i lavoratori a salari ingiustamente bassi ma contribuisce anche a un fenomeno di “contrattazione malata”, dove le condizioni di lavoro e i salari vengono negoziati in modo inefficace e spesso a svantaggio dei lavoratori stessi. Di conseguenza, la disparità salariale persiste e si aggrava, rendendo urgente un intervento legislativo.
La Proposta di Legge di Iniziativa Popolare
A differenza delle precedenti petizioni, questa iniziativa legislativa permette una partecipazione diretta dei cittadini attraverso la raccolta di firme, sia presso i banchetti autorizzati, che online tramite l’utilizzo di SPID o CIE. Raggiungendo le 50.000 firme, il Parlamento sarà obbligato a discutere la proposta.