Un piano nazionale per l’accoglienza diffusa, un maggior sforzo sull’integrazione e una migliore ridistribuzione a livello europeo per gestire i migranti.
È la ricetta di Pierfrancesco Majorino, Responsabile nazionale PD delle Politiche migratorie, per uscire dall’emergenza degli sbarchi.
Lei è stato spesso a Lampedusa, cosa dice della visita di Meloni di ieri?
«Il vertice è stato più una risposta a Salvini che una necessità effettiva di cambiare rotta. Manca un piano nazionale di gestione di queste persone: il tappo di Lampedusa non si è creato solo per i tanti arrivi, ma soprattutto perché non sono ripartiti in modo equo. In questo momento non si può arrivare in Italia legalmente e quindi è inevitabile finire nelle mani dei trafficanti di uomini».
«Serve una collaborazione tra il governo e i sindaci, come dice anche il presidente Mattarella, perché prima di parlare di un necessario piano di redistribuzione a livello europeo, bisogna impostarne uno in Italia. Meloni parli con l’Anci. Oggi ci sono città, sia di confine come Trieste che grandi metropoli come Milano, che in solitudine stanno gestendo flussi enormi. Per esempio, il capoluogo lombardo gestisce 1.500 minori stranieri non accompagnati senza risorse e senza un solo addetto in più».