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Immigrazione, Majorino: “Canali legali, accoglienza diffusa e via la Bossi Fini”

“La destra, che è totalmente fallimentare nella gestione dell’immigrazione, sta sviluppando al proprio interno una competizione in chiave elettorale e lo fa sulla pelle dei migranti e alla faccia delle nostre comunità. L’esito è un annuncio di un inasprimento di strumenti già presenti, un inasprimento peraltro che recupera strade già tentate (come i famosi diciotto mesi di detenzione nei cpr)”, Majorino, europarlamentare e responsabile immigrazione PD, inizia così la sua intervista a l’Unità, e prosegue: “Il tutto produce un grande rumore di fondo e nessun risultato. Nemmeno sui terreni che la destra dice di voler contemplare, quelli dell’efficacia dei rimpatri. Gli accordi con i Paesi d’origine sono l’unico modo per effettuare i rimpatri. Detto questo, parliamoci chiaro: la destra è un disastro pericoloso sul piano della gestione delle politiche migratone. Lo dimostrano i morti nel Mediterraneo, la persecuzione paranoica e totalmente inutile delle Ong, l’aumento degli arrivi irregolari, e la condizione nella quale si trovano diversi amministratori locali e Sindaci sentendosi palesemente ignorati”.

“Giorgia Meloni oscilla tra il solito discorso della destra neo-nazionalista e la necessità di stringere intese con i vertici di una parte dell’establishment. In Europa spero che questa oscillazione non sfugga e che però vinca un’impostazione che sin qui non si è vista”, Majorino prosegue parlando delle proposte del PD, “Lo diciamo nelle proposte del Partito Democratico: si ricominci dalla riforma di Dublino, per non lasciare soli i Paesi di primo approdo, quella riforma sostenuta o ignorata dalla destra proprio quando i Socialisti e i Democratici lottavano, allora guidati da Elly Schlein, al Parlamento europeo perché venisse cambiata. E ancora: ci sia l’obbligo alla redistribuzione interna, si faccia una Mare nostrum europea. E soprattutto, questione che chiama direttamente in causa quel che si deve fare in Italia partendo dal richiamo forte del Presidente Mattarella, si investa sui canali d’accesso legali. L’immigrazione legale deve essere il cuore di ogni politica sul tema. Questo poi, va da sé, deve portare l’Italia al superamento della Bossi Fini”.

Majorino continua: “Per noi bisogna ripartire da due cose essenziali: un grande piano per I Africa, costruito con l’Africa. E il sostegno alla cooperazione allo sviluppo, motivo che ha spinto il PD ad aderire ad una campagna della società civile che fissa un obiettivo giusto. Portare allo 0.7% del Pil la spesa in materia di cooperazione”.

Majorino spiega: “Abbiamo appena presentato sette proposte che si fondano sui canali d’accesso legali, sulla lotta politica per un’Europa più solidale, sull’accoglienza diffusa e di qualità, sulla necessità di avere un grande piano integrazione, sul rapporto con i Sindaci, sul fatto che esista, come chiede ANCI, un Fondo nazionale immigrazione a cui si possano rivolgere i Comuni, sull’attenzione ai minori e alle donne vittime di tratta e abuso e altro ancora. Insisteremo su questa strada, consapevoli dei danni della narrazione tossica della destra e del fatto che, quando i numeri in Parlamento, c’erano non si è riusciti a compiere alcune grandi scelte, prima tra tutte il superamento della Bossi Fini. Insisteremo con grande determinazione dialogando con tutti. Non solo forze politiche ma pure associazioni, terzo settore, operatori del diritto con cui vogliamo scrivere una proposta per una nuova legge quadro sull’immigrazione”.

Il responsabile immigrazione chiude: “C’è un bisogno di giustizia che deve unire tutti, che rappresenta la necessità di un salto culturale della società italiana. Inoltre credo che parlare di accoglienza diffusa voglia dire insistere su questo terreno: interventi di qualità, ben distribuiti sul territorio, per integrare e non disastrose concentrazioni di centinaia e centinaia di persone per le quali magari non viene nemmeno immaginato un vero corso d’italiano”.

Intervista integrale su l’Unità

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