spot_img
spot_img
HomeEconomia e lavoroEx Ilva, PD: "L'accordo...

Ex Ilva, PD: “L’accordo segreto con AM è la pietra tombale sul futuro di Taranto”

L’accordo segreto tra Fitto e ArcelorMittal verrà ricordato come la pietra tombale su ogni speranza di rilancio degli stabilimenti siderurgici di Taranto. Non solo il Ministro ormai plenipotenziario del Governo Meloni sta svendendo un asset fondamentale dello Stato e archiviando per sempre ogni ambizione di decarbonizzazione dopo aver garantito miliardi di euro di ricapitalizzazione. Ma, per giunta, sta facendo tutto questo in completa autonomia, senza darne minimamente conto al socio pubblico, e nonostante la stessa Invitalia stia contestando gravissime mancanze ad ArcelorMittal”.
 
Così Ubaldo Pagano, deputato pugliese del Partito democratico e capogruppo in commissione Bilancio a Montecitorio.
 
“Se tutto ciò dovesse trovare conferma, ci troveremmo davanti a un fatto serissimo dal quale non potrebbero che derivare enormi responsabilità. Le manie di onnipotenza del Ministro hanno ormai superato ogni limite e qualcuno deve porre un freno a questa follia. Non possiamo accettare che il futuro di Taranto e dei tarantini venga liquidato in questo modo, nel silenzio e nell’oscurità di qualche stanza di Palazzo Chigi”
 

******

 
“Nelle scorse settimane, con una interrogazione, avevamo chiesto al governo di chiarire la situazione dello stabilimento Ilva di Taranto. E chiedevamo conto di un memorandum sottoscritto dal ministro Fitto e ArcelorMittal che rendeva carta straccia tutti i progetti di rilancio e conversione della produzione siderurgica di quello stabilimento. Di questo memorandum, nel corso dei loro incontri con il governo, hanno chiesto conto anche i sindacati a cui era stato garantito che il memorandum non esisteva.
 
Oggi scopriamo che il memorandum esiste e che il ministro Fitto si è mosso, nonostante gli imbarazzati comunicati di palazzo Chigi, in totale autonomia. A questo punto vorremo sapere cosa ne pensano i ministri competenti per materia e sempre più silenti, Giorgetti all’Economia e Urso alle Imprese. Oggi abbiamo la conferma che il governo non solo ha mentito su Ilva ma che a tavolino ha deciso di uccidere qualsiasi speranza di sviluppo e ripresa dell’impianto di Taranto, svendendo un asset fondamentale dello Stato e spegnendo qualsiasi possibilità di decarbonizzazione, unica strada per la riconversione. Si tratta di un comportamento irresponsabile da parte del governo che ne dovrà dare conto al Parlamento, alle famiglie e ai cittadini di Taranto”.
 
Così il presidente dei senatori del PD Francesco Boccia.
 
******

 
“Sulla ex Ilva quattro ministri di questo governo hanno mentito spudoratamente, negando di fronte ai sindacati l’esistenza del #memorandum firmato l’11 settembre. Nel frattempo, l’azienda va dritta verso il baratro, con il rischio di cancellare migliaia di posti di lavoro, compromettere il piano di decarbonizzazione e perdere una realtà industriale strategica. Ora basta con le bugie, basta con il gioco delle tre carte. È tempo che il governo Meloni dica cosa vuole fare della più importante industria siderurgica italiana“.
 
Così su X il senatore Antonio Misiani, responsabile Economico del PD.

Ultimi articoli

Correlati

Il governo inaugura il Def a tradizione orale: un documento vuoto, una pagina bianca

Misiani: "Il governo politico non ha una politica economica. Tira a campare nascondendo tagli al sociale e aumenti di tasse"

Misiani: Meloni e Giorgetti pataccari, esempio di dilettantismo e doppiezza della destra

Sul Patto di stabilità europeo esito disastroso che smentisce le favole del governo

Prezzi del gas impazziti: è la tassa Meloni

Una vera e propria mazzata per moltissime famiglie. Il governo non governa, e nasconde la testa sotto la sabbia

Impresa domani, a Catania il terzo incontro – Il programma

Sabato 20 aprile, a Catania, presso Isola Catania (Piazza Cardinale Pappalardo, 23), si terrà “Innovazione, Tecnologie, Intelligenze”, terzo...

Maxisequestro Carrefour, Guerra: basta con gli appalti di mera manodopera

Un importante contrasto verrà dalla norma che equipara trattamento normativo e salariale anche negli appalti privati
spot_img