“Riconoscere le potestà del Terzo settore significa passare da una prassi di delega o di fornitura di prestazioni, alla partecipazione al governo dei processi politici e delle politiche istituzionali. Per questo ho chiesto che tutti i membri della segreteria, a prescindere dalla delega, aprissero le porte ai soggetti del Terzo settore che vogliano interloquire con noi. Io stessa appena nominata ho attivato un percorso di ascolto per impostare un lavoro comune, non per il Terzo settore, ma con il Terzo settore. Il primo esito è stato l’istituzione di una serie di tavoli di lavoro sui temi del welfare”, inizia così Marta Bonafoni la sua intervista a Vita.it.
“Se è vero che il Pd le pare timido, dobbiamo toglierci al più presto di dosso questa timidezza. Sui giovani voglio allargare il discorso. Uno dei compiti del Terzo settore, specie se considerato come lo vogliamo considerare noi, è quello di dare spazio ai giovani affinché mettano i loro talenti al servizio dei cambiamenti sociali che sempre di più sono necessari. Venendo poi a Caivano. Il Governo Meloni sta facendo passerella e retorica. Prima degli assedi securitari, servono “assedi” sociali: maestri, oratori, assistenti sociali, associazionismo, Terzo settore. Le piazze devono tornare a essere vissute dalle persone solo così potranno venir sottratte alla criminalità organizzata”.
Sintesi dell’intervista su Vita.it