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Bonaccini: “In Emilia-Romagna sul fine vita facciamo ciò che lo Stato non fa”

In Emilia Romagna “facciamo quello che il Parlamento non ha il coraggio di fare”. Lo dice Stefano Bonaccini, presidente dell’Emilia-Romagna, in una intervista a Repubblica. “È dovuta intervenire la Corte costituzionale per riconoscere che un malato con una sofferenza insopportabile, senza alcuna speranza, attaccato a macchine per il mantenimento in vita, abbia il diritto di congedarsi dalla propria esistenza nel pieno rispetto della propria dignità e volontà. Le persone si rivolgono ai Tribunali, alle istituzioni per avere una risposta. Il Parlamento si è fatto scavalcare dalla Consulta. In attesa della legge nazionale, noi abbiamo preso l’iniziativa, forti di quanto previsto dalla Corte che ha dettato criteri rigidi”, spiega.

È stata presentata, ricorda Bonaccini, “una proposta di legge dall’Associazione Luca Coscioni che sta per essere presa in carico dall’aula. Più in generale, penso che fare 20 leggi regionali sul fine vita sarebbe ridicolo. Perciò io aspetto l’iniziativa del Parlamento”. Però, aggiunge il governatore dell’Emilia-Romagna, “la nostra delibera è la prima risposta che siamo stati in grado di dare. Vuol dire che in Emilia-Romagna si può”.

“In questi anni – continua Bonaccini – ho ascoltato tante storie di persone e famiglie nel dolore di una malattia irreversibile e senza nessuna norma certa. Tanti si sentono abbandonati dallo Stato. Perciò, ma lo dico con umiltà, l’Emilia Romagna si mette al servizio della libera volontà delle persone”. C’è il rischio di un ricorso al Tar per la delibera e che il Governo impugni l’atto regionale? “Nel rispetto delle competenze di tutti – osserva il Presidente della Regione Emilia-Romagna – ciascuno ha la propria autonomia. Una consigliera forzista minaccia di rivolgersi al Tar. Desidero segnalare che la decisione che abbiamo preso ha il sostegno di tutta la maggioranza, nessuno escluso”.

Da sempre “sono a favore di una legge sul fine vita. Rispetto però le sensibilità, le convinzioni e le posizioni di tutti” e sul caso Veneto “ho detto subito: nessuna sanzione”. Quanto alle critiche di poco coraggio mosse dai pentastellati, “i 5 Stelle chiedono di arrivare a una legge. E infatti partirà l’iter della legge”, assicura il presidente Pd. “Ma un primo passo formale con la delibera è stato fatto e garantisce il diritto del malato sancito dalla Consulta”. Bonaccini non ha dubbi che Elly Schlein “sia al nostro fianco – sottolinea -. Sono la maggioranza e il governo Meloni che si stanno sottraendo al loro dovere. Sono loro a latitare”.

 

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