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Ance, Misiani: “Cinque nodi da affrontare per lo sviluppo dell’edilizia”

“Ho trovato molti spunti interessanti e condivisibili, nella relazione della presidente Brancaccio all’assemblea nazionale ANCE” afferma Antonio Misiani, senatore e responsabile Imprese e Infrastrutture della Segreteria nazionale del PD.

Secondo Misiani “il settore delle costruzioni rappresenta una componente fondamentale della nostra economia, anche dal punto di vista occupazionale. Oggi questo comparto, dopo due anni di vero e proprio boom, attraversa una fase delicata. Il brusco stop deciso dal governo alla cedibilità dei crediti fiscali dei bonus, insieme alla problematica largamente irrisolta dei crediti incagliati, sta mettendo in fortissime difficoltà migliaia di imprese e di famiglie. L’attuazione troppo lenta e incerta del PNRR, con il nodo della sua revisione che in otto mesi il governo non è ancora riuscito a sciogliere, sta incrinando una straordinaria opportunità per rilanciare il settore. Da ultimo, ma non certo in ordine di importanza, il brusco rialzo dei tassi di interesse da parte della BCE, che sta provocando un crollo delle compravendite di immobili e crescenti difficoltà per le imprese delle costruzioni.

Tutti questi elementi rendono più che mai necessario un cambio di passo da parte del governo su più fronti.

Il primo è come accompagnare il settore delle costruzioni nella transizione verde. Un tema è particolarmente urgente: lo sblocco dei crediti fiscali incagliati, offrendo risposte efficaci ai cosiddetti “esodati del super bonus” con un ruolo più attivo delle banche, delle grandi imprese pubbliche e di Cassa e depositi e prestiti.
È necessario poi aiutare l’edilizia a cogliere tutte le opportunità della transizione, attraverso un nuovo programma pluriennale di incentivi e investimenti per la riqualificazione energetica e sismica degli edifici, accompagnando e sostenendo lo sforzo a cui il Paese sarà chiamato per raggiungere i nuovi obiettivi stabiliti dalla UE per la performance energetica degli edifici, e l’accelerazione delle opere di manutenzione del territorio, per contrastare il dissesto idrogeologico e mitigare gli effetti del cambiamento climatico.

Il secondo punto è l’attuazione del PNRR. È tempo che il governo metta le carte in tavola, passando dagli annunci ai fatti. Non c’è più tempo da perdere: la revisione va presentata prima della scadenza di fine agosto, prevedendo modifiche che salvaguardino gli obiettivi strategici del Piano e non penalizzino il settore delle costruzioni, verso cui è indirizzata circa la metà delle risorse del Piano. Bisogna anche intensificare lo sforzo per mettere gli enti locali nella condizione di attuare gli investimenti del PNRR, rafforzando gli strumenti di supporto della capacità realizzativa delle amministrazioni territoriali.

Terzo punto, il lavoro, dalla necessità di un maggiore investimento nella formazione alle scelte necessarie per affrontare la carenza di manodopera, dal rispetto delle regole sulla sicurezza del lavoro alla corretta applicazione del contratto nazionale di lavoro.

Quarto tema, le regole che governano il settore. I sei regimi normativi coesistenti per gli appalti, che complicano la vita delle imprese e scoraggiano gli investitori stranieri. I ristori per il caro materiali ancora fermi, che vanno sbloccati. La qualificazione delle stazioni appaltanti, un nodo non affrontato come era necessario dal nuovo codice degli appalti. Il tema della libera concorrenza, con il 50 per cento del mercato delle opere pubbliche potenzialmente sottratto ai meccanismi competitivi. Il sistema fiscale, con la legge delega proposta dal governo che rischia di rappresentare un’occasione perduta anche per le costruzioni.
Quinto punto, l’assetto industriale del settore. La frammentazione rappresenta un oggettivo punto debole che non può essere sottovalutato. È necessario mettere in campo una strategia di politica industriale per incoraggiare il rafforzamento delle imprese, i processi di aggregazione e lo sviluppo di una pluralità di grandi player italiani nel settore delle costruzioni.

Su tutti questi nodi il PD presenterà proposte e svilupperà iniziative in Parlamento e nel Paese. Con la consapevolezza del ruolo cruciale delle imprese delle costruzioni per lo sviluppo sostenibile del Paese”.

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