Alla luce dell’incontro tra la segretaria Schlein e la premier Meloni, Alfieri argomenta: “È stato un confronto cordiale e franco. Abbiamo detto molto chiaramente quali sono i nostri paletti, cioè no all’elezione diretta del presidente della Repubblica e del premier. Così come abbiamo rimarcato che la priorità assoluta in questo momento sono la lotta al precariato, il sostegno ai salari, le politiche per la casa”.
“L’aspetto essenziale di una forma di governo parlamentare è la figura del garante della Costituzione e della coesione nazione, come abbiamo visto in questi anni, in cui il Presidente della Repubblica ha accompagnato le fasi più delicate della vita repubblicana. Un arbitro serve: lo abbiamo visto anche in democrazie mature” – Alfieri aggiunge – “Se il governo proseguisse sulla strada intrapresa difenderemo la Costituzione con tutti gli strumenti democratici a disposizione, ivi compreso il referendum”.
“È evidente che la strada maestra, per noi, è l’articolo 138 della Costituzione, quindi le doppie letture in entrambe le Camere”.
Alfieri fa un passaggio sul sistema elettorale: “Il tema è ripristinare il rapporto eletto-elettori. Con gli uninominali, se sono collegi ridotti. O col ritorno delle preferenze. C’è un dibattito anche al nostro interno, ma siamo tutti d’accordo nel ridare potere di scelta ai cittadini”.
Il senatore chiude: “La qualità di una democrazia e la sua efficacia dipendono dalla solidità delle istituzioni, ma anche da partiti sani, con regole trasparenti sui bilanci e sulla selezione della propria classe dirigente. Meloni ci ha detto che è sensibile all’argomento. Bene, noi abbiamo già una proposta in Senato da cui partire”.
Intervista integrale su la Repubblica