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La divisione del governo italiano su Von der Leyen mostra la sua totale irrilevanza

“Quelli più divisi oggi sono stati quelli del governo italiano. Si sono divisi su questo voto ma soprattutto quello che abbiamo visto è la totale irrilevanza di questo governo in Europa”. Così Elly Schlein, a margine della manifestazione unitaria per chiedere le dimissioni di Toti a Genova, commenta il voto che ha portato alla rielezione di Ursula Von der Leyen. “Abbiamo visto gli interventi della Lega, ci chiediamo chi rappresenti oggi questo governo in Europa. Gli interventi sguaiati dei leghisti a cui Giorgia Meloni si è accodata con il suo voto? Oppure il plauso del ministro degli esteri Tajani. Io vedo grandi spaccature lì dentro, ma soprattutto vedo la mancanza di una visione del futuro dell’Italia e dell’Europa da parte di questo governo. Giorgia Meloni, e non lo diciamo dal voto di oggi ma come lo sapete lo diciamo da tempo, in Europa si è sempre scelta gli alleati sbagliati e questo sta isolando il nostro paese – ha concluso Schlein -. Nel voto di oggi ha dimostrato ancora una volta di anteporre gli interessi del suo partito a quelli del paese”.

“Ho apprezzato – ha detto la segretaria del Pd – il discorso fatto oggi da Ursula von der Leyen. Ho visto rispecchiate molte delle delle priorità che noi come gruppo socialista avevamo posto. Penso al fatto che non ci sono stati accordi strutturali con le destre nazionaliste- prosegue Schlein- avevamo chiesto con forza che la maggioranza fosse allargata al gruppo Verde, è accaduto e per noi è importante perché Von der Leyen ha speso parole per la necessità di attuare il green deal e di mettere in campo un vero piano industriale europeo di cui ha bisogno anche l’Italia”. Per la segretaria dem, quelle pronunciate dalla confermata presidente della Commissione europea, sono “parole importanti anche sull’Europa sociale, sulla necessità di contrastare la povertà e le diseguaglianze”, e anche “l’idea di una delega in commissione per le politiche abitative non può che incontrare il nostro massimo favore”. Tuttavia, puntualizza, “ci sono anche delle criticità, dei nodi su cui noi continueremo a insistere: bisogna rafforzare e proseguire la strada degli investimenti comuni europei, il Next Generation EU deve andare avanti. E sull’immigrazione noi vogliamo la solidarietà europea: che ogni Paese faccia la propria parte sull’accoglienza e non vedere questa ossessione securitaria di continuare a fare accordi cinici sulla pelle dei più fragili con altri Paesi”.

La piazza di Genova gremita – si contano oltre duemila partecipanti – è, nel saluto della segretaria,una “piazza meravigliosa dove le nostre bandiere sventolano insieme. Ringrazio – ha detto – Giuseppe Conte, Nicola Fratoianni, Angelo Bonelli che sono intervenuti prima di me. Vedo Sansa, le bandiere di Volt, di Possibile, ringrazio la delegazione di Azione. Essere qui insieme è la cosa più bella che possiamo fare per questa Regione“. E quello che si deve alla Liguria è chiaro: “il diritto al futuro di questa Regione che non merita di essere tenuta ai domiciliari come il presidente Toti. Cosa aspettano le forze politiche della destra a chiedere a Giovanni Toti un passo indietro? Sono corresponsabili di questa paralisi. Cosa aspetta Giorgia Meloni a chiedere le dimissioni di Giovanni Toti?

“Chiaramente – ha evidenziato Schlein – noi siamo qui per guardare al futuro di questa regione, che oggi è paralizzata e non può attendere l’esito del lavoro della magistratura. Alla magistratura spetta di chiarire i profili di responsabilità sulle vicende che sono emerse nelle indagini. Alla magistratura e non alla politica”. Ma, ha proseguito Schlein, “il nostro giudizio è politico, molto prima di altre cose ed è un giudizio pessimo su come è stata governata questa regione, sul sistema di potere che hanno costruito qui. Questa paralisi non fa bene alla Liguria che ha bisogno di scelte, ha bisogno di rimettere in piedi una sanità che sta facendo grande fatica. Qui ci sono molte persone che hanno bisogno di cure. Penso alle persone anziane. Penso ai bambini e alle bambine con disabilità che in questa regione non hanno una presa in carico. Sanità pubblica quindi, lavoro dignitoso, opportunità per i giovani e poi una grande tradizione industriale che va portata nel futuro. Abbiamo vertenze grosse, problematiche, Ilva, Ansaldo, c’è bisogno di progettare un futuro. Come lo si può fare, se le destre tengono in ostaggio questa regione e la tengono ai domiciliari insieme al presidente che, per il bene di questa terra, avrebbe già dovuto dimettersi? Lo avrebbe dovuto fare per una gigantesca questione di opportunità politica che viene molto prima delle indagini e dei processi”.

 

 

 

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