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Salario minimo, Misiani: “Vogliamo un confronto vero, i 9 euro all’ora servono”

“Noi vogliamo un confronto vero, non di facciata. Il salario minimo è previsto in 22 Paesi della UE su 27. Abbiamo presentato una proposta concreta, chiediamo di entrare nel merito. Finora la Meloni e la maggioranza hanno fatto muro, fino ad arrivare a presentare un emendamento soppressivo che poi hanno evitato di votare, rinviando tutto all’autunno. Ora verificheremo se hanno cambiato linea”, inizia così Antonio Misiani la sua intervista a Il Corriere della Sera, e continua: “In Italia ci sono più di tre milioni di lavoratrici e lavoratori sottopagati. In molti casi sfruttati, con salari da fame da tre o quattro euro l’ora. Se qualcuno pensa di fare passerelle mediatiche sulla pelle di queste persone, dimostra di essere lontano anni luce dalla realtà del Paese”.

Misiani chiude: “La nostra proposta prevede non solo l’introduzione di un salario minimo di salvaguardia di 9 euro l’ora, ma anche che al lavoratore si applichi il trattamento retributivo previsto dal contratto nazionale comparativamente più rappresentativo. Se quindi un’impresa decidesse di uscire dal contratto nazionale di riferimento, dovrebbe comunque applicare il trattamento economico complessivo da esso previsto. Il salario minimo non ha impatto sulla finanza pubblica, non comporta alcun aumento delle tasse. Chi ci ha lavorato per il Pd è Maria Cecilia Guerra, la nostra responsabile Lavoro. Con grande competenza e altrettanta determinazione”.

Intervista integrale su Il Corriere della Sera

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