“Parole indecenti, inaccettabili per il ruolo che ricopre”. Lo ha detto la segretaria del Pd Elly Schlein commentando le affermazioni del presidente del Senato, Ignazio La Russa, che oggi in un’intervista aveva detto: “Via Rasella è stata una pagina tutt’altro che nobile della resistenza, quelli uccisi furono una banda musicale di semi pensionati e non nazisti delle Ss”.
Chiara Braga, capogruppo del Pd alla Camera in un tweet parla di “Ignoranza dei fatti o provocazione politica. Le parole di La Russa sono un’offesa alla nostra storia, quella da cui è nata la democrazia. A pochi giorni dal 25 aprile risultano ancora più intollerabili da parte della seconda carica della Repubblica”.
“È grave che il Presidente del Senato di uno Stato nato dalla Resistenza e dalla guerra di liberazione, parli di via Rasella e della lotta partigiana nel modo in cui lo ha fatto nell’intervista a Libero”. Così Francesco Boccia, capogruppo del PD al Senato stigmatizzando le parole della seconda carica dello Stato.
“Siamo di fronte ad un esempio di revisionismo storico che, inoltre, sposa il punto di vista dei fascisti. Mi dispiace per La Russa ma non è accettabile mettere sullo stesso piano i partigiani che combattevano per liberare l’Italia e i nazifascisti”.
”Qui non siamo più nel campo delle gaffe. La Russa ne ha inanellate una serie e a me pare di poter dire che la seconda carica dello Stato è ricoperta da una persona che non è in grado di ricoprire quell’incarico”. Ha detto Stefano Bonaccini, presidente del Pd e governatore dell’Emilia Romagna.
“Si fa revisionismo raccontando bugie solo perché si ha timore di certificare che l’Italia è una Repubblica nata sull’antifascismo. Cosa dobbiamo fare, tornare a dire che fascismo e nazismo hanno fatto anche cose buone? Ma stiamo scherzando? Se La Russa vuole, lo porto con me a Marzabotto o alla ‘buca’ di Susano dove i nazisti lanciavano in aria i neonati e sparavano. Perché questo è successo. Per me le parole di La Russa sono vergognose”, ha concluso.