Sintesi dell’articolo di Walter Verini su Domani
Sono molti i paesi nei quali la libertà di stampa è minacciata, colpita e il diritto all’informazione non è garantito, dove sempre più spesso giornali, radio e tv, siti online vengono chiusi, i giornalisti minacciati, incarcerati. A volte uccisi. Nelle democrazie non siamo certamente a questi livelli. E tuttavia anche nei sistemi democratici, anche nel nostro paese ci sono fatti e segnali che non possono e non debbono essere sottovalutati. La crisi dell’editoria è pesante. (…) Occorre intervenire.
Inizia così Walter Verini, senatore e Tesoriere del PD, il suo articolo su Domani
Alcune discutibili iniziative della magistratura (la perquisizione a Domani è l’ultima in ordine di tempo) minacciano la tutela della riservatezza delle fonti. Permangono iniziative giudiziarie contro giornali e giornalisti da parte di personalità del governo, a partire dalla presidente del Consiglio. O di esponenti politici nei confronti di trasmissioni d’inchiesta, Report su tutte.
Lo scopo è solo quello, chiarissimo, sintetizzato con il termine “querele-bavaglio”. È anche per questi motivi che come Pd abbiamo rilanciato iniziative legislative su questi temi. A inizio legislatura abbiamo ripresentato in Senato una proposta di legge (Verini, Mirabelli, Rossomando, Bazoli) che cancella innanzitutto il carcere per i giornalisti, retaggio del Codice Rocco, vergogna di un sistema democratico.(…)
A incoraggiare la necessità di non perdere ulteriore tempo, di non ripetere i cincischiamenti e di fatto gli ostruzionismi del passato, sono arrivate le parole chiare e forti del presidente Mattarella e quelle del presidente dell’Agcom. (…)
Verini chiude – È una battaglia che continueremo a combattere, auspicando che l’impegno parlamentare si sintonizzi con mobilitazioni e iniziative nel paese, nelle redazioni. Fnsi e Ordine del giornalisti, associazioni come Articolo 21, Ossigeno e Liberainformazione si battono da anni, ogni giorno, per questi obiettivi. Il cui raggiungimento rappresenterebbe non un successo di categoria, ma un presidio costituzionale di libertà e democrazia.
Articolo integrale su Domani