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Strage migranti: non commuovetevi, agite!

Le agenzie di stampa battono la notizia, poche parole, frasi stringate come devono essere i ‘lanci’ di un’agenzia: quarantuno migranti sono morti dopo che un barchino, salpato da Sfax in Tunisia, si è ribaltato ed è affondato durante la navigazione nel canale di Sicilia.

Che altro c’è da aggiungere, dopo questa ennesima strage? La cronaca si arricchirà di particolari, tragici, tristi, dolorosi, commoventi, ma il vero problema è politico. Scrive la segretaria dem Elly Schlein: “(…) altri morti innocenti in fuga da guerre, discriminazioni, carestie e condizioni di vita intollerabili nei loro paesi di origine. Continueremo ad insistere senza fermarci: servono vie legali e sicure per l’accesso all’Unione europea e a tutti i suoi Stati membri, altrimenti l’unico modo per raggiungerla sono rotte pericolosissime in mano ai trafficanti. Ed è necessaria una missione istituzionale europea di ricerca e soccorso nel Mediterraneo, una Mare Nostrum europea per salvare le vite prima che sia troppo tardi. È urgente che si prendano decisioni vere, concrete, efficaci“.

E ancora: “Non c’è più tempo da perdere. Bisogna porre fine all’esternalizzazione delle frontiere che sta violando diritti fondamentali delle persone, fatta anche attraverso cinici accordi con Paesi che non garantiscono diritti e democrazia. L’Unione europea deve farsi promotore luce di una vera politica condivisa di accoglienza, che salvi le persone in mare e sulle rotte più pericolose. L’Europa è questo o non è. Non è muri, odio, intolleranza, ma solidarietà, umanità, libertà“.

Posizione ribadita anche dal responsabile delle Politiche migratorie nella segreteria nazionale del PD, Pierfrancesco Majorino: “Servirebbero una missione di soccorso europea e un vero piano di condivisione della responsabilità dell’accoglienza. Invece siamo alla retorica vuota e agli accordi disumani coi dittatori“.

 

Dal Partito democratico arrivano altre dichiarazioni, altre prese di posizioni che cercano di scuotere il governo a intervenire immediatamente: “Il governo finalmente ammetta – denuncia sui social Marina Sereni della segreteria nazionale dem – che fare la faccia feroce non ferma la disperazione dei migranti. Chiediamo una missione di soccorso europea, ascoltiamo i sindaci e le associazioni sull’accoglienza diffusa e l’integrazione”.

La senatrice Vincenza Rando, responsabile Legalità del PD, osserva con dolore come “Il mar Mediterraneo continua a essere teatro di una strage per la disumanità dei potenti (…) In questo giorno ricordiamoci di avere occhi giusti e cuore aperto per ritornare a essere umani, perché dove la coscienza si inabissa e il sentimento di comunità affonda, la politica ha già perso“.

C’è dolore, profondo dolore – scrive su Twitter Camilla Laureti, componente della segreteria del PD – E poi c’è rabbia: tanta rabbia per questo centrodestra totalmente incapace di fare alcunché dopo le tante chiacchiere della campagna elettorale. Di fronte a tutti questi morti la linea del governo Meloni in fondo è una e una sola, sintetizzabile in tre parole: indifferenza, cinismo, cattiveria“.

Marwa Mahmoud, anche lei della segreteria nazionale Pd, sottolinea come , dopo il Memorandum sottoscritto tra UE e Tunisia che Meloni aveva definito ‘un importante e grande lavoro diplomatico’ in grado di ‘disciplinare flussi e migrazioni’ dalla Tunisia,  “assistiamo all’ennesimo tragico naufragio (…) Se vogliamo tendere davvero la mano alla gioventù tunisina, serve formulare regolari percorsi di accessibilità in Europa: un giovane deve potersi rivolgere alle ambasciate europee e richiedere visto d’ingresso per studio o per lavoro e non deve trovarsi ad appendere la propria vita a un esile ancóra di salvataggio su un barchino. Occorrono corridoi umanitari e una Mare Nostrum europea“.

Duro e senza sconti il tweet del parlamentare Sandro Ruotolo, responsabile Informazione nella segreteria Pd: “Evitate di commuovervi, di pronunciare frasi di occasione. Al naufragio di Lampedusa, dove sarebbero annegate 41 persone, si risponde solo con l’istituzione di una flotta europea di soccorso. Il resto sono chiacchiere“.

E di chiacchiere vane scrive anche la vice presidente della Camera dei deputati e parlamentare dem, Anna Ascani:  “Quello che non serve sono le chiacchiere, la propaganda, i piani ossessivamente annunciati di cui non si conosce una riga, la resa di fronte agli stop imposti dai Paesi sovranisti: tutto ciò che il governo ci ha mostrato fino ad ora. Quando deciderà di fare ciò che serve?“.
Stessi toni da Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera, che su Twitter pubblica questo testo: “41 vittime innocenti partite dalla Tunisia e lasciate per 5 giorni in balia del mare. Ma di tutto questo non c’è nemmeno una parola negli ‘appunti di Giorgia’. Indifferenti, cinici, disumani di fronte al dramma dell’immigrazione“.

Da citare, infine, il tweet di Pietro Bartolo, europarlamentare del Partito democratico e vicepresidente della Commissione Libe: “A Lampedusa l’hotspot è stracolmo e continuano i trasferimenti dei migranti. Oggi è arrivata anche la nave San Marco della Marina militare. Cosa vogliono ancora il Governo Meloni e l’Ue per capire che così come sono gli accordi con Tunisia e Libia non funzionano e che l’unica strada sono canali regolari di ingresso e una missione europea di soccorso e salvataggio in mare?“.

 

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