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Spagna, PD: “La Spagna dice no a Vox e premia il coraggio di Sanchez”

“I risultati delle elezioni premiano il coraggio di Pedro Sanchez e della sua squadra e ribaltano un esito che sembrava già scritto. Il Partito Socialista riesce a tenere bene e guadagna due seggi dalle ultime elezioni. Bene anche il risultato di Sumar, sotto la guida di Yolanda Diaz”.
 
Così la segretaria del PD, Elly Schlein, su Instagram.
 
“I veri sconfitti da un verdetto implacabile sono i nazionalisti di estrema destra di Vox, che perdono quasi la metà dei parlamentari. Cresce molto il Partito Popolare che ottiene i maggiori consensi, ma fallisce nel suo progetto di ottenere la maggioranza con la scomoda alleanza coi nazionalisti di Vox visto il loro flop”.
 
“È la dimostrazione che l’onda nera si può fermare quando non si punta ad alimentare le paure ma a risolvere i problemi concreti delle persone: aumentando il salario minimo e limitando i contratti a termine, affrontando sul serio l’emergenza climatica, limitando gli effetti del caro energia e dell’inflazione sulle imprese e sulle fasce più povere. #Adelante!”.
 
*************
 
“Nelle elezioni spagnole, c’è una certezza: la sconfitta dell’estrema destra di Vox, gli amici di Giorgia Meloni. C’era un pericolo di restaurazione e gli elettori spagnoli sono andati a votare in massa per sconfiggerlo. L’onda della destra sembrava inarrestabile.
 
Il voto dimostra che non è così e che gli elettori non si fanno ingannare da chi sa solo agitare le paure. Non solo. Le elezioni spagnole, che sembravano segnate, premiano il coraggio di Pedro Sanchez e del partito socialista spagnolo.
 
Per l’ennesima volta, Pedro Sanchez ha rischiato l’osso del collo decidendo di non arroccarsi nelle stanze del potere, ma dimettendosi e rimettendo il mandato agli elettori. Lo ha fatto perché ha creduto nel proprio lavoro, per raccontare agli spagnoli, per esempio, di una riforma del lavoro, in controtendenza rispetto al resto d’Europa, che ha incentivato la stabilizzazione e dato una stretta alla precarietà. E ha pagato. Perché la Spagna, non lo dico io, ma gli indicatori, ha il minimo storico di disoccupazione dal 2008, contratti a tempo indeterminato per tre under 35 su quattro, un’inflazione al 2% (tra le più basse d’Europa), un Pil che cresce più della media europea. Il voto spagnolo dimostra che la partita delle europee è aperta e contendibile”.
 
Così Marco Furfaro, della segreteria nazionale, intervenendo ad Agorà su Raitre.

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