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Schlein: “Nessun distinguo su Hamas”

“La preoccupazione del PD è fortissima su quello che sta accadendo in medio oriente. Sin da sabato 7 ottobre abbiamo assunto una posizione di netta, dura e ferma condanna degli attacchi terroristici di Hamas che si sono verificati con violenza efferata nei confronti dei civili israeliani. Non è un caso, è stata una scelta deliberata che ha chiarito, qualora ce ne fosse ancora bisogno, la vera natura di Hamas: un’entità terroristica che ha in sprezzo la vita. Questo è ciò che è accaduto”. Così la Segretaria dem, Elly Schlein in un’intervista su Il Foglio.
 
Abbiamo subito chiesto alla comunità internazionale di intervenire per fermare questi brutali attacchi, ma anche per adoperarsi sin dal primo momento per ricostruire un filo che in questi anni si era forse affievolito o spezzato: quello di un processo di pace per il medio oriente. Ecco, io credo questo: non possiamo accettare questa violenza e bisogna essere uniti e compatti nel contrastarla.
 
Ci siamo espressi nel dibattito parlamentare, chiarendo però anche un altro punto: oggi è il momento della politica e di provare a fare ogni sforzo per isolare Hamas nel popolo palestinese e nel mondo arabo. Non è un mistero che una delle ragioni per cui c’è stata questa efferata violenza è perché c’era un dialogo avviato tra Israele e altri paesi del mondo arabo. Non dobbiamo fare l’errore di avallare qualsiasi equazione fra Hamas e il popolo palestinese.
 
Anzi, è proprio il tentativo di isolare Hamas quello che adesso deve vedere uno sforzo diplomatico della comunità internazionale, dell’Unione europea e in questo, credo, anche del governo italiano, che mi pare si stia muovendo in questa direzione. Restiamo attenti ai rischi di una catastrofe umanitaria a Gaza. Che a nostro avviso rafforzerebbe l’inaccettabile disegno di Hamas. Perché Hamas vuole distruggere Israele. E noi invece abbiamo sempre difeso il diritto di esistere di Israele, e il diritto di esistere in sicurezza. Certamente difendiamo da sempre la soluzione due popoli e due stati in convivenza pacifica: questo implica anche avere molto a cuore in questa fase la difesa delle vite civili palestinesi, su cui non possono ricadere le colpe di Hamas”.
 
“Noi abbiamo detto che dobbiamo fermare e contrastare Hamas perché è un’organizzazione terroristica, per altro fortunatamente già riconosciuta come tale anche a livello di Unione europea. Quindi ci mettiamo nel solco della posizione internazionale. Su questo non ci possono essere dubbi né ambiguità, sul nostro atteggiamento nei confronti della minaccia terroristica che Hamas configura”.
 
“Nella Striscia di Gaza il 40 per cento è fatta da ragazzine e da ragazzini, cioè da minori. Quindi i bisogni umanitari, i beni di prima necessità, l’accesso alla salute e all’istruzione sono fondamentali e vanno garantiti anche in una situazione di conflitto come quella attuale. Per questo abbiamo aderito anche all’appello dell’Organizzazione mondiale della sanità che chiede di tenere dei corridoi umanitari aperti, per non negare l’arrivo di aiuti alla popolazione palestinese che in questo momento è in difficoltà. Chiaramente credo che essendo Hamas un’organizzazione terroristica non possa ricevere aiuti di alcun tipo.
 
“Dove sarà la manifestazione che il PD farà 1’11 novembre?
 
“Posso annunciare qui che la manifestazione dell’11 novembre si terrà in piazza del Popolo. Abbiamo scelto di metterci in movimento, abbiamo fatto un’estate di 1.500 eventi in tutto il paese: tutti i territori hanno dato una mano a parlare di salute, di scuola, di casa, di lavoro, di clima e di politiche industriali. Adesso è il momento di far convergere quelle 1.500 piazze in una sola. E cercare di andare a dimostrare anche al governo Meloni che c’è un’altra Italia che si batte per i salari e per non dismettere la sanità pubblica: non dimentichiamo che questo governo sta tagliando. Si discute in queste ore di quante risorse ci dovrebbero essere. Vi do una cifra: ci vorrebbero 7 miliardi sulla sanità pubblica solo per stare allo stesso livello di spesa del 2023. E già nel 2023 si è tagliato rispetto alla spesa del 2022. Ecco, io vorrei che avessimo ben chiara una cosa: un paese in cui una persona riceve un appuntamento oggi per il 2026 ed è malata oncologica o cardiologica, non sta assicurando il diritto alla salute alle sue cittadine e ai suoi cittadini”.

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