“Questa destra è quel che è: regressiva, oscurantista, identitaria”. E’ solo che, anziché gridare contro la paventata svolta autoritaria, “c’è invece un rischio assai più concreto, e anzi più che un rischio è un’evidenza, che è quella dell’incompetenza”. Ed è su questo, allora, che secondo Marco Sarracino, membro della segreteria nazionale del PD, il partito dovrebbe dare battaglia. “L’incapacità del sovranismo meloniano di gestire il governo di situazioni complesse è evidente. E la si riscontra, non a caso, sul dossier più strategico: quello del Pnrr”.
“C’è che se pensiamo ai valori di questa destra, alle sue parole d’ordine, è fatale che il Pnrr, puntando su riduzione delle disuguaglianze e transizione ecologica, risulti quasi la negazione del loro programma. Come si concilia l’autonomia di Calderoli con il rafforzamento della coesione territoriale del Pnrr? Sul Recovery dobbiamo incalzare di più il governo”.
Fitto potrebbe dire che anche quello fu un errore di Draghi che lui ha ereditato.
“Questa retorica dello scaricabarile va diventando francamente ogni giorno più patetica. Anzitutto perché Meloni governa da sette mesi. Ci dica: da quand’è che si assumerà le responsabilità dei propri errori? Fitto ha impiegato mesi prima di modificare la governance, pur consapevole che questo avrebbe necessariamente aumentato il rischio di rallentamenti nella macchina attuativa. Però dei presunti eccessi di controlli della Corte dei conti si ricorda solo ora? Inoltre, ricordo a Fitto e Meloni che se davvero questo Pnrr è stato costruito così disgraziatamente, allora qualche domanda dovrebbero farla anche ai loro alleati, no? Forza Italia e Lega stavano al governo e approvarono il Piano in Parlamento, quando venne realizzato, nella primavera 2021. Ma capisco che la coerenza non sia una virtù, a destra. Altrimenti dovrebbero spiegare, Lega e FdI, come mai nell’aprile del 2021 volevano addirittura rafforzare ed estendere i poteri di controllo concomitante da parte della Corte dei conti sul Pnrr. Quel ddl giace ancora al Senato: i primi firmatari sono illustri esponenti di Lega e Fdi”.