Con l’ultimo voto sugli emendamenti, all’alba la manovra finanziaria ha ottenuto il via libera dalla Commissione Bilancio del Senato che è tornata a riunirsi in mattinata e ha votato il mandato ai relatori a riferire in Aula, dove il provvedimento dovrebbe arrivare mercoledì 20 dicembre. Il voto di fiducia sul maxi-emendamento e il voto finale sono invece previsti nella mattina di venerdì 22.
Immediata la protesta di medici, veterinari e operatori sanitari pubblici che oggi tornano a scioperare contro la legge di bilancio e a difesa del Servizio sanitario nazionale.
“Speravamo che, dopo la pandemia e di fronte alla grande mobilitazione dei sindacati del comparto, la necessità di difendere e aggiornare il Servizio Sanitario Nazionale, nella direzione dell’equità di accesso per i cittadini, dell’appropriatezza delle cure e della valorizzazione del personale, fosse diventato patrimonio di tutti”, ha sottolineato Marina Sereni, Responsabile Salute e Sanità nella segreteria nazionale del PD, che ha evidenziato come “invece, nella notte, al Senato, Governo e maggioranza, hanno bocciato sostanzialmente tutti gli emendamenti principali delle opposizioni sulla sanità: no all’aumento del Fondo Sanitario Nazionale, no ad un piano di assunzioni straordinarie, niente per garantire il diritto alla salute dei più deboli abbattendo le liste d’attesa e potenziando il servizio pubblico, niente fondi per la non autosufficienza.
E così oggi, per la seconda volta in 15 giorni, incrociano le braccia medici, anestesisti e rianimatori, veterinari e dirigenti medici appartenenti a molte sigle sindacali, pur garantendo prestazioni e servizi di emergenza essenziali. Gli emendamenti del Governo e dei Relatori, incluso quello sulle pensioni, non cambiano affatto il segno della manovra finanziaria sulla tutela della salute: tagli, nessun investimento sulle risorse umane e aumento delle diseguaglianze sociali e territoriali. Noi, al fianco degli operatori e dei cittadini, continueremo a batterci per una sanità pubblica per tutti, prossima ai bisogni di famiglie e persone, a cominciare dalle più fragili”.