Sono passati quasi due anni dall’insediamento del governo Meloni e la “cura” della destra si è fatta sentire, eccome.
Dalla sanità pubblica sempre più in difficoltà, al lavoro che sconta bassi salari e precarietà crescente, all’arretramento sul fronte dei diritti, sociali e civili, al sistema scolastico e universitario, alla mancanza totale di politica industriale che frena anche la necessaria conversione ecologica, fino alle sciagurate riforme, presidenzialismo e autonomia differenziata, che stravolgerebbero il nostro assetto istituzionale, e alle ingerenze furiose sul sistema informativo. Impensabile un disastro maggiore.
Lo abbiamo scritto nella nostra newsletter, chiedendo alle nostre iscritte e ai nostri iscritti di indicarci quali, fra le questioni esposte sopra, fossero le più preoccupanti. Ci hanno risposto in tanti, da ogni parte del Paese, e su tutte, primeggia la preoccupazione per il definanziamento del Servizio sanitario nazionale – lo hanno indicato quattro quinti degli iscritti alla newsletter. Al secondo posto, ci sono le riforme: uno su due le inserisce nelle tre indicazioni che chiedevamo, staccate di pochissimo – qualche decina di “voti” – dal lavoro precario e povero. Un filo sotto, l’arretramento dei diritti, il mancato investimento su scuola e università, le pressioni sul sitema di informazione e l’abbondono della conversione ecologica. Fanalino di coda, le tasse – e ci piace pensare che sia la voce delle e dei contribuenti che le tasse le mettono in conto, consapevoli che si traducono in quei servizi essenziali e universali oggi tanto a rischio, e non coloro che inseguono condoni e trattamenti corporativi e di favore.
Di seguito, la lista delle indicazioni che abbiamo sottoposto nella newsletter:
La situazione è preoccupante, lo ribadiamo con forza, con la stessa forza con cui intendiamo contrastarla, giorno per giorno. Per farlo abbiamo bisogno anche di te.
Se vuoi partecipare al nostro sondaggio, segui il link: