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Pieno supporto all’Ucraina ma nessuna delega in bianco al governo

Molto rumore per nulla. Potremmo definire così l’attenzione mediatica alla posizione del Partito democratico sulla proroga degli aiuti militari all’Ucraina, votata ieri in Parlamento attraverso sei differenti risoluzioni, di maggioranza e di opposizione. Il Partito democratico ha presentato una propria risoluzione che, come ricorda la capogruppo dem a Montecitorio Chiara Braga “ha confermato l’impegno chiaro e netto a sostenere l’Ucraina con tutti gli strumenti possibili compreso il supporto militare“, e compattamente il gruppo ha votato la propria risoluzione.

Quello che però ha impedito al gruppo dei democratici di votare a favore della risoluzione di maggioranza – come in autonomia hanno invece fatto il presidente Copasir ed ex ministro della Difesa del governo Draghi, Lorenzo Guerini, insieme alle deputate Marianna Madia e Lia Quartapelle, che di quella risoluzione hanno votato il primo punto – lo sintetizza in maniera tanto fulminea quanto efficace Enzo Amendola, già ministro per gli Affari europei e sottosgretario agli Esteri :“Non possiamo sostenere questo governo che con due guerre in corso -Ucraina e Medio Oriente – agisce da comparsa”. il Pd, dunque, si è astenuto.

Il motivo è chiaro, la posizoione è netta. Chiara Braga lo ribadisce oggi: “abbiamo chiesto al governo un atteggiamento diverso sul piano diplomatico. Non siamo più disponibili a dare una delega in bianco sulla politica estera a chi ha dimostrato di non essere in grado di farsi promotore di iniziative di dialogo, di pressione sull’Europa e, cosa ancor più grave, allontana l’Italia da alleanze storiche per dare sponda a forze populiste e antieuropee”. Non ci sono giravolte, cambi di posizione, tentennamenti. Di certo c’è la preoccupazione per il protarsi di una geurra di aggressione su cui il Pd ha sempre saputo quale fosse la parte che voleva difendere, né ha mai espresso posizioni ambigue. È ancora Braga a fare, e anche a chiedere, chiarezza, anche e soprattutto da chi preferisce imbastire racconti in luogo di far cronaca: “Coerenti con le scelte già fatte dal Pd nel governo, ma anche con l’appartenenza alle forze progressiste europee, resta inaccettabile il tentativo di raccontare verità alternative su questioni delicate e su cui è stato garantito sempre il massimo confronto interno”.

Che il motivo dell’astensione sulla risoluzione di maggiornaza sia l’indisponibilità a dare deleghe in bianco a un governo incapace di qualsiasi iniziativa politica lo ribadusce la segretaria Elly Schlein parlando con i giornalisti: “Bisogna dire che in questo anno l’unica iniziativa diplomatica – del governo, NdR – è la telefonata con i due comici. È passato un anno e non abbiamo visto nulla”.

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