“In Italia il problema non è se introdurre o meno un’imposta patrimoniale. Nel nostro Paese ci sono già quattro patrimoniali, sia sui beni mobili che immobili. Tutti i patrimoni, anche quelli detenuti all’estero, sono tassati, tranne la prima casa, quello che serve è una profonda revisione di questa tassazione, che garantisca maggiore equità”.
Lo spiega Maria Cecilia Guerra, responsabile Lavoro della segreteria PD in un’intervista a La Stampa.
Questo come spiega Guerra “da un lato, con un aggiornamento delle rendite catastali, così da far versare le imposte sul reale valore degli immobili. Dall’altro, superando l’inaccettabile regressività che c’è nella tassazione sui patrimoni, per cui chi ha di più è meno tassato di chi ha meno.
Si potrebbe ragionare sulla proposta avanzata da Vincenzo Visco, che io condivido, che consiste nell’affiancare a un prelievo progressivo su tutti i redditi di lavoro e pensione un prelievo, anch’esso progressivo, sul patrimonio. Con un’ampia deduzione di base, in modo da lasciare esenti i piccoli patrimoni, che assorba anche la tassazione sui redditi prodotti da questi patrimoni, finanziari e reali”.
La destra sarebbe contraria ad ogni patrimoniale. “È una reazione ipocrita: nella loro proposta di riforma non hanno previsto di eliminare le quattro patrimoniali che esistono. Non hanno voluto la riforma del catasto. Ma ora che hanno un’ampia maggioranza, perché non la fanno loro, senza aumentare il peso complessivo dell’imposta, ma redistribuendolo meglio?”.