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Ocse – Economic Outlook June 2016

L’Ocse nell’Economic outlook descrive un panorama mondiale poco brillante: la ripresa viene considerata deludente, con un Pil globale visto in crescita del 3% nel 2016 (allo stesso livello dell’anno scorso), e solo “modesti” miglioramenti nel prossimo futuro. I flussi commerciali stagnano, mentre le economie dei mercati emergenti non riescono a dare la spinta del recente passato, anche a causa dei prezzi del petrolio depressi. D’altra parte “La politica monetaria da sola non basta”, dice l’Ocse, perché accanto ad essa “occorrono politiche nazionali di largo respiro”.

 

Il quadro dell’Italia. L’Ocse prevede una crescita all’1% nel 2016 e all’1,4% nel 2017 per il Pil italiano, mantenendo le stime del febbraio scorso, e sottolinea che il principale driver di questa crescita rimane il consumo privato, “nonostante il recente rallentamento nella crescita dell’occupazione”. Il governo, nel recente Def, ha messo nel mirino una crescita dell’1,2% per il 2016 e dell’1,4% per il 2017, mentre la Commissione europea stima rispettivamente un +1,1 e +1,3%. “Dopo un rallentamento a fine 2015, la ripresa dovrebbe ritrovare forza, trainata dai consumi privati e, in modo minore, da una moderata ripresa degli investimenti” – spiega l’Ocse, che mette in evidenza le dinamiche registrate dall’Istat nel primo trimestre 2016la produzione industriale sta avanzando, con i recenti aumenti attribuibili per la gran parte a capitale e beni durevoli”. Il consumo, in particolare, è supportato da “aumento del reddito delle famiglie, trainato da un reddito nominale in crescita, inflazione bassa e misure fiscali, insieme a una domanda inusualmente forte, specialmente per i veicoli da trasporto e altri beni durevoli”.

 

Tra le altre cose, l’Organizzazione parigina stima per l’Italia una timida ripresa dell’inflazione (+0,2%) nell’anno in corso e un rafforzamento al +0,9% nel 2017. La disoccupazione è vista in calo all’11,3% sulla media di quest’anno, dall’11,9% del 2015, e al 10,8% nel 2017. Per un efficientamento del mercato del lavoro, nella scheda ad hoc sul Belpaese si conta molto sull’Agenzia nazionale per il lavoro, “che però deve ancora diventare pienamente operativa”. In miglioramento, nonostante le richieste di flessibilità all’Europa, la situazione dei conti pubblici in Italia: il rapporto deficit/Pil è infatti atteso in calo dal 2,6% di fine 2015, al 2,3% quest’anno e fino al 2% nel 2017. Il debito pubblico sarà stabile nel 2016 al 132,8% del Pil, mentre scenderà al 131,9% nel 2017. La ricetta per generare una crescita più equa è in linea con i suggerimenti che da tempo arrivano da Bruxelles: “Ridurre in modo permanente i contributi per lo Stato sociale, specialmente quelli sui bassi salari, insieme ad efficaci politiche sul mercato del lavoro, e allo spostamento dell’onere fiscale verso consumo e proprietà immobiliare, basandosi su valori catastali aggiornati, porrebbe le basi per una crescita più forte ed equa”.

 

Il resto del mondo. Nella nota Ocse si fa riferimento alla “trappola” della bassa crescita, per uscire dalla quale servono sforzi coordinati di politiche fiscali, monetarie e riforme strutturali: lo stesso riferimento che era uscito dal recente G7 in Giappone. Tra le principali economie avanzate, “una ripresa moderata continuerà negli Stati Uniti, che cresceranno dell’1,8% nel 2016 e del 2,2% nel 2017. L’area euro migliorerà lentamente, con una crescita dell’1,6% nel 2016 e dell’1,7% nel 2017. In Giappone, l’espansone del Pil è prevista allo 0,7% nel 2016 e allo 0,4% l’anno dopo. L’area dei 34 Paesi Ocse è stimata rispettivamente al +1,8 e al +2,1%”. Guardando alla Cina, nonostante ai continui stimoli alla domanda si prevede una dinamica inferiore al +6,5% quest’anno e intorno al 6,2% il prossimo.
Ocse – Economic Outlook 2016
Italy – Economic forecast summary (June 2016)

 

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