“Sono fatti gravissimi che avranno delle conseguenze”. Così il viceministro all’Interno Matteo Mauri commenta in un’intervista a la Repubblica gli scontri alla manifestazione di sabato scorso al Circo Massimo.
“E’ grave” che Salvini e Meloni “non abbiano trovato un minuto” per condannare i fatti di sabato, aggiunge. Dopo il Circo Massimo di sabato ho pensato “che i fascisti sono sempre gli stessi e non cambieranno mai – sottolinea Mauri – Oggi sono ringalluzziti. Negli ultimi anni è stato creato un clima politico che li ha sdoganati”.
“Credo sia stato giusto non vietare la manifestazione ma obbligarli a farla al Circo Massimo – dice – Che è un luogo molto controllabile. Si è impedito che la violenza dilagasse in città . Avevano chiesto piazza del Popolo: gli è stata negata proprio per ragioni di ordine pubblico”.
“È stato fatto valere il principio costituzionale che garantisce la libertà di espressione e di manifestazione del pensiero – spiega -. Quella stessa Costituzione nata dalla Resistenza al fascismo, che loro professano e che la libertà di espressione la impediva”.
“Non avevamo certezza di cosa sarebbe accaduto – sottolinea – Ma quello che è successo rappresenterà un precedente di cui si terrà conto”. In merito alle quattro manifestazioni che ci sono state dal 30 maggio al 6 giugno a Roma, sottolinea Mauri, “le regie sono diverse ma l’obiettivo comune: trasformare disagio e paura in rabbia sociale. Un’operazione che rischia di essere molto pericolosa. Il passato dell’Italia – terrorismo e eversione – ci insegna che dobbiamo tenere alta la guardia. Cosa chiara al Viminale e al ministro Lamorgese”.
Sull’ipotesi di sciogliere CasaPound e Forza Nuova, che si dichiarano eredi del fascismo, “bisogna rispettare le indicazioni scritte in Costituzione e nelle leggi che impediscono ogni tentativo di ricostituzione del disciolto partito fascista – dice il viceministro all’Interno -. Ma dobbiamo evitare che i ‘nipotini’ possano provare a passare per martiri. Più le cose si svolgono alla luce del sole e più è facile controllarle”.
“C’è un limite a tutto – conclude – E tutto ciò che avverrà lo valuteremo con grande attenzione. Assumeremo decisioni e contromisure adeguate”.