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Martina: “Unire legalità e diritti per battere chi specula sulla paura”

 

«Noi batteremo gli “imprenditori della paura” unendo legalità e diritti, sicurezza e integrazione». Maurizio Martina, ministro dell’Agricoltura e vice segretario del Pd, lancia un appello ai sindaci: «La chiave per governare un fenomeno così complesso sta nell’accoglienza diffusa, allarghiamo insieme la rete della gestione». E alla sindaca di Roma, Virginia Raggi dice: «La smetta con lo scaricabarile. Del problema migranti finora se n’è lavata le mani».

Martina, partiamo dallo ius soli, la cittadinanza ai bambini nati da immigrati residenti in Italia: riuscirete ad approvarla prima della fine della legislatura?
«Io mi auguro proprio di sì. Faremo tutto quello che sta nelle nostre forze perché diventi legge e passi l’idea di un paese più sicuro perché più inclusivo. Non smetto mai di pensare ai tantissimi italiani di fatto nati e cresciuti qui che devono potere avere come i miei figli una cittadinanza piena».

Giusto intanto sospendere gli sgomberi delle case occupate dai profughi dopo i fatti di Roma?
«Penso che i fatti che abbiamo visto a Roma in questi giorni non si devono più ripetere. Questo passaggio deve servire a tutti per maturare una maggiore consapevolezza così da affrontare in modo più responsabile un tema tanto complesso. E comunque ci sono funzioni e responsabilità differenti anche nella catena istituzionale: è improprio lo scaricabarile dell’amministrazione di Virginia Raggi sulla vicenda sgomberi».

Al contrario la Raggi accusa il governo di latitanza.
«I post della sindaca Raggi dopo la vicenda degli sgomberi sono la dimostrazione più evidente della incapacità di governo della Capitale della sua amministrazione. Per noi parlano le scelte, a dimostrare che questo e gli ultimi governi stanno gestendo un fenomeno di migrazione di portata storica. Il ministro Minniti, il presidente Gentiloni stanno facendo un lavoro dentro i nostri confini e fuori, che sta producendo fatti positivi».

Si riferisce alla tregua negli sbarchi?
«Non solo. È cambiato l’atteggiamento degli Stati europei. Vedremo come andrà il vertice di Parigi di queste ore. Ma l’impegno che l’Italia sta mettendo per corresponsabilizzare Bruxelles e gli Stati membri è cruciale. Rivendico la proposta, figlia del governo Renzi, sulla redistribuzione obbligatoria dei richiedenti asilo tra gli Stati. Aggiungerei che si dovrebbe intervenire con la riduzione dei finanziamenti europei per quegli Stati che la disattendono».

Bene dare ai migranti i beni confiscati alla mafia? La destra lo considera un premio a chi ha compiuto una violazione.
«La destra traduce tutto purtroppo solo in propaganda. Ma battiamo gli imprenditori della paura, per dirla con Emma Bonino, con la legalità e con i diritti. Diversamente dalla destra non scegliamo la via ideologica, di chi immagina di risolvere i problemi con un tweet, ma costruiamo soluzioni realistiche e praticabili. Dobbiamo lavorare sempre meglio con gli enti locali e le associazioni».

Eppure circola insofferenza anche tra i sindaci dem?
«Lavoriamo insieme. Se 3.200 Comuni su 8 mila accolgono, si può fare ancora molto. La chiave è proprio l’accoglienza diffusa, gestibile e sicura che già tanti amministratori fanno con grande dedizione e impegno. La rete della solidarietà va allargata. Inoltre dobbiamo coinvolgere i migranti in attività di volontariato nei lavori di pubblica utilità, ad esempio. Ci sono tante esperienze ed esempi. A Bergamo è partito un progetto che impegna i rifugiati a sistemare le panchine della città con volontari italiani. Ad Alessandria i rifugiati sono stati coinvolti persino nel settore dell’apicoltura. La differenza tra noi dem e la destra e i 5Stelle sta nel fatto che sull’immigrazione loro hanno semplicemente l’obiettivo della speculazione politica e elettorale»

Ma anche voi dem temete di perdere consensi?
«Non sono da sottovalutare i sentimenti e le preoccupazioni dei cittadini. Noi batteremo gli imprenditori della paura unendo legalità e diritti. Questa è la via della sicurezza e della integrazione».

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