Dopo mesi di stallo il Consiglio di Sicurezza ha finalmente approvato una risoluzione che chiede il cessate il fuoco a Gaza. Nel documento, che ha ottenuto 14 voti a favore e l’astensione degli Usa, si “chiede un cessate il fuoco immediato per il Ramadan rispettato da tutte le parti che conduca ad un cessate il fuoco durevole e sostenibile e il rilascio immediato e incondizionato di tutti gli ostaggi, nonché la garanzia dell’accesso umanitario per far fronte alle loro esigenze mediche e umanitarie”. L’adozione è stata salutata con un lungo applauso.
Scrive Elly Schlein in un post pubblicato sul suo profilo Instagram e su quello del partito: “Per fermare il massacro di civili palestinesi che conta già oltre 32mila vittime e per liberare gli ostaggi ancora detenuti da Hamas. Per portare tutti gli aiuti umanitari necessari perché è una vergogna insopportabile che 1500 camion siano bloccati al valico di Rafah con i palestinesi che muoiono non solo per le bombe ma anche di fame e di assenza di cure.
Un cessate il fuoco che porti ad ogni sforzo per ricostruire una strada di pace per il Medio Oriente, nel pieno riconoscimento dei due Stati”.
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“Finalmente il Consiglio di sicurezza dell’ONU chiede un cessate il fuoco immediato per il rilascio incondizionato di tutti gli ostaggi, nonché la garanzia dell’accesso umanitario. Netanyahu si fermi, non deve e non può entrare a Rafah, in spregio al diritto e alla comunità internazionale”. A scriverlo su su X è Giuseppe Provenzano, responsabile Esteri, Europa e Cooperazione internazionale nella segreteria nazionale del Pd.
Secondo Chiara Braga, capogruppo del Pd alla Camera, è “un segnale importante. Come ha detto il segretario generale Antonio Guterres sarebbe imperdonabile non sfruttarlo. Si facciano arrivare aiuti umanitari e si gettino le basi per una nuova prospettiva di pace e convivenza”.