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Dopo 46 anni ancora sotto attacco: la legge 194 va difesa

Il Partito Democratico riafferma il suo impegno nella difesa della legge 194, una legge che va difesa e mai data per scontata. A 46 anni dalla sua approvazione, infatti, la legge che regola l’interruzione volontaria di gravidanza in Italia, si trova di fronte a nuove sfide e attacchi che ne minacciano la sua integrità e applicazione.

Lo sa bene il Partito Democratico che si è sempre mobilitato per difendere questa legge fondamentale, delineando una serie di iniziative in risposta alle modifiche proposte dal governo nel Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) che potrebbero compromettere i diritti acquisiti dalle donne.

“Questa destra non ha bisogno di cambiare la legge per impedire l’accesso all’interruzione volontaria di gravidanza. Come hanno sempre fatto, dove governano, anche nelle regioni, rendono inaccessibile l’IVG e lo fanno facendo entrare gli antiabortisti nei consultori per fare pressioni violente sulle donne e le ragazze che cercano di accedervi”, ha detto la segretaria del Pd Elly Schlein. Per questo anche questo tema è entrato a pieno diritto nel dibattito per le elezioni europee, perché, come ha sottolineato Schlein “il voto dell’8 e 9 giugno fa la differenza e la fa anche e soprattutto per le donne. Quindi il mio auspicio è che le donne rispondano andando a votare“.

Il Pd, proprio in occasione dell’anniversario della legge, ha organizzato una Conferenza stampa per non abbassare mai la guardia su questo tema.

Roberta Mori, portavoce nazionale delle Democratiche, ha infatti espresso forte preoccupazione per la modifica introdotta dal Pnrr: “La battaglia è ancora attuale, c’è grande preoccupazione per la modifica introdotta dal Pnrr che di fatto modifica la 194 legittimando le Regioni a prevedere la presenza di associazioni antiabortiste, una cosa che ci indigna”, sottolinea Roberta Morì. “Faremo presidi informativi e depositeremo in ogni consiglio regionale risoluzioni che invitano a non applicare la facoltà prevista dalla legge per non ledere la libertà delle donne, la loro privacy e dignità”. Insomma “la 194 non si tocca”, conclude.

La stessa preoccupazione è stata messa in evidenza anche da Marina Sereni, responsabile Sanità del PD, che ha evidenziato dati significativi riguardanti l’efficacia e le problematiche attuali della legge 194. Sebbene il numero di interruzioni volontarie di gravidanza sia in calo, mostrando una diminuzione attraverso tutte le fasce di età e i territori, persistono “ombre” che riguardano l’applicazione della legge. In particolare, l’accesso all’aborto farmacologico è fortemente limitato, variando significativamente tra le regioni, e l’obiezione di coscienza rimane un ostacolo significativo, con picchi in regioni come Sicilia.

Chiara Braga, capogruppo alla Camera per il PD, ha denunciato tentativi subdoli di minare la legge 194 e ha posto l’attenzione, in generale, sui grandi problemi che la sanità pubblica sta vivendo nel nostro Paese: “Alla Camera stiamo discutendo la legge Schlein che non ha solo l’obiettivo di evitare il tracollo del servizio sanitario aumentando le risorse ma anche l’applicazione delle leggi sulla sanità di prossimità”.

Marco Furfaro, responsabile del contrasto alle diseguaglianze e al welfare, e Chiara Gribaudo, vicepresidente del PD, hanno criticato le posizioni di destra e di Fratelli d’Italia, che hanno firmato documenti contrari alla legge 194. Hanno poi voluto sottolineare  l’importanza di lavorare affinché il diritto all’interruzione volontaria di gravidanza sia garantito e esigibile in tutte le regioni.

Perché è un diritto che deve rimanere inalterato e protetto, come pilastro della libertà e autonomia delle donne italiane.

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