Via libera a maggioranza qualificata da parte dei ministri dell’Ambiente Ue alla posizione negoziale sulla proposta di regolamento sugli imballaggi. Il solo voto contrario è stato quello dell’Italia. L’obiettivo del nuovo regolamento è contrastare l’aumento dei rifiuti di imballaggio, armonizzando al contempo il mercato interno e promuovendo l’economia circolare.
“Il governo italiano, anche nel percorso del regolamento imballaggi in Europa, tra i provvedimenti cardine del green deal europeo, non tocca palla”. Non si fa attendere il commento di Annalisa Corrado, responsabile Ambiente e conversione ecologica nella segreteria del Partito democratico.
“Il ministro Pichetto Fratin, reduce dalla pessima figura alla COP28 di Dubai in cui ha tenuto il nostro Paese in posizione totalmente marginale, si mostra incapace di stringere alleanze politiche e rimane isolato, con il risultato che l’Italia è stata l’unico Paese ad aver votato contro la proposta di mediazione spagnola in Consiglio. È l’ennesima riprova, dopo le vicende legate al MES e al Patto di Stabilità, di quanto sia fallimentare e autolesionista puntare tutto sulla propaganda in patria e nulla sui percorsi tecnici e politici che contano in Europa (e nel mondo). È lecito domandarsi se non si tratti, a questo punto, di una scelta precisa, che antepone la continua ricerca di nemici e traditori, rispetto al bene del Paese“.
Secondo i dati riportati dalla presidente di turno del Consiglio, la ministra spagnola della Transizione ecologica, Teresa Ribera Rodriguez, “nel 2021 ogni europeo ha generato 190 kg di rifiuti di imballaggio. E questa cifra aumenterà di quasi il 20% nel 2030, se le cose rimarranno come stanno. Non possiamo permettere che ciò accada. L’approccio generale di oggi dà il forte messaggio che l’Ue è impegnata a ridurre e prevenire i rifiuti di imballaggio provenienti da tutte le fonti. Questo regolamento è fondamentale nel nostro percorso verso un’economia circolare e un’Europa a impatto climatico zero”.
Il ministro Pichetto Fratin se n’è accorto?