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“Il PD lottizzava la Rai? Io e Schlein non c’eravamo”

“Il sit-in sotto la Rai? Certo che si farà, stiamo organizzando la giornata, non è che se non vengono i 5 stelle battiamo in ritirata”. Così Sandro Ruotolo, responsabile informazione del PD in un’intervista tratta da Il Foglio.

Qualcuno vi ha preso in giro: non proprio una grande idea un sit-in il giorno in cui inizia Sanremo. “E invece no”, dice. “E’ una bella scelta, questi s’inventano ogni giorno una cosa, come questa propaganda ingannevole sui mille euro agli anziani, non c’è tempo da perdere, bisogna intervenire subito”.

Conte dice che siete quelli che più di tutti hanno lottizzato la Rai con quale faccia scendete in piazza?

“Ai tempi, non c’eravamo né io, né Elly Schlein, non possiamo mica tornare indietro, non c’è mai stata una governante indipendente, ma noi oggi lavoriamo per quello, in ogni caso è impossibile non vedere quello che sta succedendo: Meloni attacca la Repubblica, Report, Saviano. L’allarme non lo lancia il PD, lo stanno lanciando i sindacati e le organizzazioni europee, l’Italia è monitorata attentamente, è in corso un attacco alla libertà d’informazione”.

“I 5 stelle sono coerenti con i loro voti in Cda, dove il consigliere scelto da loro, Di Majo, vota con la destra, mentre i delegato dei dipendenti vota insieme a Bria. D’altronde loro non vedono il rischio di tele-Meloni, come non vedono il rischio Trump, noi per fortuna ci vediamo meglio e li percepiamo entrambi. Da soli si perde e insieme si può vincere, abbiamo valutazioni differenti ma bisogna dialogare”.

La situazione Rai?

“Io faccio risalire quasi tutti i guai del paese al berlusconismo, ma questi sono peggio, è il primo governo di estrema destra dalla caduta del fascismo”.

“La lottizzazione è sempre stata fatta , è vero, ma è anche vero che pure ai tempi del gulag rosso, a viale Mazzini c’erano Bruno Vespa e gli altri, qui invece ci stava solo la direzione Approfondimento lasciata ad Antonio Di Bella che però è andato in pensione, e loro hanno pensato bene di fare 3 a O e palla al centro, senza lasciare prigionieri. Sono usciti fuori dagli schemi e dal bon-ton istituzionale sin dall’inizio quando si sono inventati un decreto contra personam (l’ad Fuortes ndr) per azzerare i vertici, tra poco rinnoveranno anche il Cda, e io ricordo che ai tempi dell’editto Bulgaro, prima è finito Zaccaria, poi sono entrati i nuovi e hanno fatto l’editto Bulgaro”.

“Tutte le culture devono essere libere, ma in Italia dopo la seconda guerra mondiale ci sono gli sconfitti e la repubblica antifascista, la cultura fascista dunque sta fuori dalla libertà, perché è un crimine: finché loro non si diranno antifascisti non sono credibili”.

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