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Il governo Meloni contro le famiglie cancella l’assegno unico?

“Se il governo cancellasse l’assegno unico, la più importante misura a sostegno delle famiglie con figli, commetterebbe un clamoroso errore. La Meloni e Giorgetti smentiscano subito questa notizia. Di fronte ad una crisi demografica sempre più grave, l’assegno unico va rafforzato, non certo eliminato“. Così su X il senatore Antonio Misiani, responsabile Economia nella segreteria nazionale del Pd. Il riferimento è alle anticipazioni di stampa – fra queste l’apertura di Repubblica di stamattina – che rivelano il piano del governo di abolire, nella prossima manovra, la misura introdotta dal governo Draghi.

Secondo quanto riporta Repubblica, la misura vale all’incirca 20 miliardi e riguarda ogni anno oltre sei milioni di famiglie e 10 milioni di figli. La sua revisione sarebbe affidata alla ministra per la Famiglia Eugenia Roccella, che trasmetterebbe poi il dossier al ministero dell’Economia. L”idea sarebbe quella di tagliare l’assegno base da 57 euro a figlio che oggi va alle famiglie che non presentano l’Isee o ne hanno uno troppo alto, sopra i 45mila euro.

Il governo vuole fare dell’assegno unico il solito spezzatino

“Dal cantiere della legge di bilancio arrivano notizie inquietanti sull’assegno unico e universale per i figli”, segnala Cecilia Guerra, responsabile Lavoro del Partito democratico.  “Una misura unica – continua Guerra – “perché ha permesso di superare la frammentazione preesistente, in cui tanti piccoli provvedimenti, fra detrazioni fiscali e trasferimenti, avevano portato a un disegno totalmente casuale, da cui erano escluse ampie fette di popolazione: i lavoratori autonomi e, in larga misura, i lavoratori più poveri. Una misura universale perché riconoscendo il valore sociale della genitorialità, concede un aiuto a tutte le famiglie in cui ci sono figli, attraverso un sostegno di base, indipendente dal reddito. Anche se poi, ovviamente, rafforza l’aiuto in relazione sia al bisogno sia alla numerosità dei figli e alle loro caratteristiche”.

“Il governo sembra invece interessato a distruggere entrambe queste caratteristiche, parcellizzando nuovamente la misura in tanti piccoli rivoli, un bonus di qua, una detrazione di là, fuori da qualsiasi logica. Un intervento che, come è avvenuto con lo smantellamento del reddito di cittadinanza, non può che creare inefficienze e iniquità”, conclude Guerra.

Le sole famiglie che gli interessano sono le loro

“Il governo dei patrioti si prepara ad infliggere un altro colpo alle famiglie smontando di fatto il dispositivo dell’assegno unico”, sottolinea Marco Furfaro, responsabiile Welfare nella segreteria dem. “Una delle pochissime misure strutturali di cui si è dotato il nostro Paese e che sta funzionando bene è finito nel mirino del governo esclusivamente per la loro becera propaganda. Uno strumento che oggi raggiunge il 91% dei beneficiari, dando un contributo reale, concreto alle persone e che andrebbe esclusivamente rafforzato e corretto. Non tagliato. L’assegno unico ha unificato sussidi e evitato una parcellizzazione dannosa per i cittadini. E soprattutto ha aiutato famiglie in difficoltà che prima di questo strumento non ricevevano nessun sussidio. Il governo ha sempre la stessa strategia: tagliare diritti universali e fare cassa sulla pelle delle famiglie italiane. Quello che hanno fatto già con il fondo affitti e il fondo contro la morosità incolpevole. Parlano di famiglie, denatalità e del conseguente squilibrio demografico, ma sono sempre i soliti e ipocriti slogan per ingannare la gente: le uniche famiglie da tutelare sono sempre e solo le loro”.

Dopo il Sud ora contro le famiglie?

“Non erano solo nostre e delle opposizioni le critiche contro l’autonomia differenziata cara a Salvini”, dichiara il presidente dei senatori del Pd Francesco Boccia. Boccia ricorda le parole di monsignor Zuppi, le osservazioni della CEI e di Don Ciccio Savino, e sottolinea “le preoccupazioni della CEI sono le nostre: l’autonomia differenziata di Salvini e Calderoli spacca il Paese e colpisce il Sud, dove più fragile è il tessuto sociale, dove sono più deboli i servizi per le persone e le famiglie. Ma vorremmo capire meglio se quella di colpire più deboli e famiglie è la cifra del governo della ‘cristiana’ Meloni. Oggi Repubblica ci racconta che la prossima mossa di questa destra potrebbe essere quella di tagliare il bonus famiglie e cancellare l’assegno unico, misura votata in Parlamento da tutte le forze politiche tre anni fa. Complimenti! Vediamo che sta accadendo quello che temevamo: Giorgia Meloni e il ministro Giorgetti, dopo aver permesso condoni e concordati, non sanno dove reperire le risorse per la manovra di bilancio e cercano di fare cassa sulla pelle dei cittadini del Sud e delle famiglie. Ora leggiamo che nella maggioranza dicono che l’assegno unico non si tocca. Ennesima divisione nel governo? Aspettiamo da Giorgetti, con urgenza, un chiarimento”.

Il governo quadra i conti: tagli in cambio di condoni

Meloni è tornata. Per togliere l’Assegno unico per i figli. Un aiuto concreto per milioni di famiglie. Una misura che funziona e che fu votata all’unanimià”, ricorda in una nota la capogruppo Pd alla Camera, Chiara Braga. “La destra getta la maschera: dopo il reddito di cittadinanza cancellano un altro sostegno ai fragili. Ecco come fanno quadrare i conti: tagli in cambio di condoni”.

 

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