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Medio Oriente, Provenzano: la Ue non sprechi l’occasione, l’Italia appoggi la proposta Borrell

“Dopo mesi di inerzia, in cui la comunità internazionale ha assistito impotente all’apocalisse di Gaza, l’Europa oggi sul Medio Oriente ha un’occasione che non può sprecare. Dal Consiglio informale degli esteri si levi una voce forte e chiara per il cessate il fuoco e la liberazione degli ostaggi, per esigere l’attuazione della risoluzione 2735 (2024) del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite e il pieno ripristino dell’operatività delle agenzie internazionali e degli aiuti umanitari.

I 27 stati membri dell’Ue, che avrebbero dovuto già riconoscere lo Stato di Palestina, devono con urgenza chiedere la fine dell’occupazione in Cisgiordania, che prosegue in queste settimane in maniera sempre più inaccettabile verso l’annessione, tanto più alla luce della pronuncia della Corte internazionale di giustizia dell’Aja che l’ha definita del tutto illegale. Non ci possono essere doppi standard sul rispetto del diritto internazionale. Per questo auspichiamo che l’Italia appoggi la proposta dell’Alto rappresentante Borrell di sanzionare i ministri israeliani che invocano crimini di guerra, l’annientamento dell’intera popolazione palestinese a Gaza e che allontanano ogni giorno di più l’unica soluzione possibile, la soluzione politica dei due popoli, due Stati”. Lo dichiara Peppe Provenzano, responsabile Esteri nella segreteria Pd.

L’Alto rappresentante per la politica estera e la sicurezza della Ue esorta i 27 a trovare il coraggio finora mancato nella gestione della crisi in Medio Oriente. “Ho avviato le procedure per chiedere agli Stati membri se considerano appropriato includere nella lista delle sanzioni alcuni ministri israeliani che lanciano messaggi d’odio inaccettabili contro i palestinesi e proposte che vanno chiaramente contro la legge internazionale e incitano a commettere crimini di guerra”, ha detto Borrell al suo arrivo alla riunione informale dei ministri degli Esteri Ue.

C’è poi “la preoccupante intenzione di spostare la popolazione in Cisgiordania come già fatto a Gaza“, sottolinea ancora l’Alta rappresentante, producendo sfollati e di fatto disperdendo i palestinesi dai loro territori. Qualcosa di “completamente inaccettabile”.

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