“Tempi rapidi: per noi quel che contaè fare presto e i paletti sono governabilità e rappresentanza, senza agevolare la proliferazione dei partitini». Sulle materie istituzionali Lorenzo Guerini è per Renzi quello che Gianni Letta è per Berlusconi e dunque ogni sua parola è soppesata.
Tutta questa fretta fa pensare alla voglia di andare a votare al più presto. O no?
«Al Pd non possono essere rivolti appelli opposti: da una parte ci viene detto di fare la legge, poi se proviamo a farla ci accusano di voler andare a votare».
Ma come mai avete ripreso in mano voi il timone se Renzi aveva detto a Mattarella che l`onere della proposta ora spetta alle opposizioni?
«Noi ci siamo, ma da soli la legge elettorale non possiamo farla, questo il senso delle parole di domenica di Renzi. Domani il relatore presenterà il testo base e noi siamo a disposizione per favorire un testo che possa avere le gambe per camminare. Ancora una volta al di là delle chiacchiere di altri, il Pd dimostra senso di responsabilità».
Vero che Renzi vi lascia fare ma non crede si possa varare una legge al Senato e dunque punta ad andare a votare con i sistemi usciti dalla Consulta?
«Assolutamente no. Il nostro atteggiamento è improntato a determinazione e realismo. Determinazione nel provare a costruire la legge. Realismo perché sappiamo bene che ci sono forze che a parole dicono di volerla e nei fatti ne hanno ritardato il cammino: come Forza Italia e i grillini, che solo due giorni fa sono usciti dalla pratica dei diktat».
Sospettate forse che la melina diazzurri e 5Stelle nasconda la paura di andare a votare?
«Tanto per fare una battuta, forse per qualcuno sarebbe meglio votare nel 2025. Magari anche perché i sondaggi sembra- no premiare il Pd e registrare una saturazione del consenso dei 5 stelle».
Nel Palazzo rimbalzano le voci di un incidente parlamentare cercato dal Pd di qui a breve per chiudere i giochi del governo e andare alle urne tra settembre-ottobre. Solo fantapolitica?
«Sciocchezze: il Pd è impegnato a lavorare a fianco del governo Gentiloni, che sosteniamo e al quale domenica Renzi ha rinnovato piena fiducia».
Oggi che proposta farete sul sistema di voto? Puntate su un “Mattarellum fifty fifty”, metà sfida nei collegi e metà proporzionale di lista?
«Non dico nulla per rispetto al relatore. In questi mesi abbiamo lanciato varie proposte ricevendo sempre dei no dagli altri».
Ma anche sul neo-Mattarellum pare che Berlusconi vi chiuderà la porta in faccia. E dunque?
«Noi vogliamo dire a Forza Italia che questo è l`ultimo appello per sedersi al tavolo e determinare insieme agli altri partiti le regole del gioco. Basta con atteggiamenti dilatori. Se Fi vuole essere una forza responsabile bene. Altrimenti, se rincorre le intese con Salvini, ne prenderemo atto».
Ma un accordo lo dovete fare per forza a tre, perché al Senato Pd e 5Stelle sommano 134 voti e quindi senza Fi non c`è la maggioranza. Giusto?
«Infatti la strada è molto stretta, mettere d`accordo tutti è molto complicato. Ma se ce le faremo alla Camera, sarà più difficile fermarsi al Senato».
Lorenzo Guerini farà ancora il vicesegretario Pd in tandem con Martina oppure sarà destinato ad altro ruolo da Renzi?
«Non credo che ciò che farò io interessi molto i lettori. Ho il senso del limite».